Addio a Marselli, sociologo
e meridionalista della riforma agraria

Addio a Marselli, sociologo e meridionalista della riforma agraria
Venerdì 21 Giugno 2019, 15:52
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Il sociologo Gilberto Antonio Marselli, massimo studioso della politica agraria e delle problematiche concernenti il meridionalismo, è morto all'età di 90 anni. L'annuncio della scomparsa è stato dato dall'Associazione Italiana di Sociologia di cui era stato membro fondatore. Era professore emerito di economia agraria all'Università Federico II di Napoli, dove aveva insegnato anche sociologia agraria.

Tra i suoi libri «Mondo contadino e azione meridionalista» (Editoriale Scientifica) e «Mezzogiorno e ricerca sociale dalla teoria alla pratica» (Giappichelli). Nato a Caserta il 7 ottobre 1928, Marselli si laureò nel 1951 alla Facoltà di Agraria di Portici e poi divenne assistente e collaboratore dell'economista Manlio Rossi Doria, uno dei maggiori meridionalisti dell'epoca, studiando con il maestro la messa a punto della riforma agraria, con sopralluoghi soprattutto in Calabria. Nel 1950 Marselli conobbe lo scrittore lucano Rocco Scodellaro che si era recato a Portici per guidare un'indagine sulla scuola in Basilicata e con il quale strinse una profonda amicizia intellettuale. Fu a Roma che Scodellaro gli presentò lo scrittore Carlo Levi, all'apice dell'enorme successo del suo libro «Cristo si è fermato a Eboli».

Fu allora che nacque il cosiddetto «Gruppo di Portici», che si rivelò un'autentica fucina di idee e di progetti in materia di riforme e di politica agraria, nonchè sul temi annosi del meridionalismo, al punto di diventare forza centripeta per sociologi, antropologi, psicologi ed economisti in Italia e nel mondo.
Nel 1960 Marselli si recò in America dove conseguì un dottorato in sociologia presso la Cornell University. Tornato a Napoli, insegnò sociologia presso la Facoltà di Economia dove ha chiuso la sua carriera accademica nel 2003. Ha diretto negli anni '60 il Centro di specializzazione e ricerche economico-agrarie per il Mezzogiorno. Nel 2004 ha vinto il Premio Scanno per la sociologia.
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