Affitti, flop incassi: il Comune di Napoli recupera solo 700mila euro

Affitti, flop incassi: il Comune di Napoli recupera solo 700mila euro
di Pierluigi Frattasi
Giovedì 7 Marzo 2019, 07:30
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Parte col freno a mano tirato il recupero degli affitti arretrati da parte del Comune di Napoli. Palazzo San Giacomo a dicembre aveva inviato 22mila diffide ai morosi, dalle quali sperava di incassare almeno 159 milioni di euro. Pagamenti entro 30 giorni, poi a gennaio prorogati a 90. In alternativa, la richiesta di un piano di rateizzazioni. Entrate indispensabili - assieme ai 600mila avvisi per la Tari - per risanare i conti e allontanare lo spettro del dissesto.

Ma il bilancio degli incassi del primo mese si ferma sotto i 700mila euro. Restano altri 158 milioni. Mentre dagli inquilini è già partita una raffica di controdiffide, soprattutto dai quartieri popolari e dagli occupanti dei fabbricati del post-terremoto. Intanto, 3 morosi su 4 a dicembre non hanno versato nulla. Anche se al Comune e alla Napoli Servizi sono fiduciosi: i primi incassi segnano comunque un risultato positivo sul recupero dell'evasione. Mentre l'elevato numero di chi ha chiesto il piano di rateizzo (2.357 morosi su 6.039 che hanno chiesto chiarimenti entro febbraio) vuol dire che altre risorse arriveranno con le rate. Questi i numeri che emergono dal report inviato ieri mattina dalla Napoli Servizi al Comune.
 
Il dossier si concentra solo sul primo mese del recupero. I dati relativi agli incassi di gennaio e febbraio 2019 saranno disponibili solo dopo aver ricevuto le ricevute di pagamento dalle banche o dalla Posta. Le diffide sono scattate a inizio dicembre ed hanno avuto come prima conseguenza quella di bloccare i termini per la prescrizione. Napoli Servizi ha chiamato a saldare i debiti arretrati fino al 30 giugno 2018 ben 22mila utenti. Nello specifico, 18.194 delle case di edilizia residenziale pubblica (Erp), per 104 milioni di euro; 2.518 del patrimonio disponibile, cioè alloggi cosiddetti di pregio, depositi e altri locali non ad uso abitativo, scuole, suoli e fondi rustici, per altri 54,6 milioni; e 1.207 morosi per oneri sulle dismissioni delle case non pagati, per altri 702mila euro. Per un totale di 159,4 milioni.

La valanga di avvisi ha subito fatto riversare agli sportelli Napoli Servizi migliaia di persone. Oltre 1.600 dal 19 dicembre a inizio gennaio, tanto che il Comune è stato costretto a dare una proroga di 2 mesi, che scadrà a marzo. A fine febbraio, sono oltre 6mila le persone che hanno contattato la società tramite call center, email o pec, di questi 3.700 hanno chiesto il dettaglio delle morosità, perché nelle diffide veniva indicato solo l'importo totale. La Napoli Servizi ad oggi ha riscontrato circa il 10% delle istanze.

Nel primo mese il Comune ha incassato materialmente 685mila euro, in un'unica soluzione. Soldi già versati sul conto corrente municipale. La percentuale dei morosi che ha saldato i debiti «è pari circa al 25% del totale». Ben 551.676 euro si sono incassati dai canoni non riscossi delle case popolari, su un totale di 104,1 milioni di euro contestati con le diffide. Dal patrimonio disponibile, invece, si sono incassati 123mila euro su 54,6 milioni. Poco più di 10mila euro, invece, su 702mila dalle operazioni sul patrimonio venduto. Il Comune recupera soprattutto dai quartieri periferici, anche perché lì si trovano in particolare le case popolari. In cima alla lista l'area orientale. Nella VI Municipalità (San Giovanni, Barra e Ponticelli) l'incasso è di 170mila euro (24,7%). Seguono l'VIII Municipalità (Soccavo-Pianura) con 144mila euro (21%) e la VII (Miano, Secondigliano, San Pietro a Patierno) con 140mila euro (20,5%). Altri 88mila euro arrivano dai morosi di Scampia e Chiaiano (13%). Quindi 32mila euro da San Lorenzo-Poggioreale, 24mila da Avvocata-Montecalvario, 16mila da Bagnoli-Fuorigrotta, 8.500 euro da Stella-San Carlo Arena, 4.800 da Chiaia-Posillipo e 2.200 dal Vomero-Arenella. Altri 55mila euro da fuori Comune.

In molti casi, però, invece di saldare gli arretrati, gli inquilini morosi hanno controdiffidato la Napoli Servizi per le mancate manutenzioni. Valanga di contestazioni soprattutto dagli occupanti dei prefabbricati del post-terremoto di via Vicinale Paradiso e via Palazziello a Soccavo, assistiti dall'avvocato Salvio De Meglio, che si sono visti recapitare gli avvisi con gli arretrati da 2mila fino a 50mila euro. Ma anche via della Bussola, via Napoli a Ponticelli, viale Traiano, via Anco Marzoio a Soccavo, Lotto Zero, Casalnuovo e Quarto, assistiti da Federinquilini Sila.
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