Emergenza sicurezza ad Afragola, dove si sono verificati sei attentati esplosivi del racket delle estorsioni in appena dieci giorni. E già se già tutto questo è un fatto grave, appare ancor più grave che ce ne sia stato anche un altro. Il settimo, ai danni di un negozio di giocattoli, che il titolare non ha denunciato alle forze dell'ordine. Segno che la regia criminale che ha orchestrato questa stagione delle bombe, ha raggiunto lo scopo: la massima intimidazione. Una presenza criminale così pesante da impedire le denunce alle forze dell'ordine di fatti tanto gravi come appunto, un attentato esplosivo.
Su quest'ultimo episodio, proprio perché non denunciato, sono in corso gli accertamenti da parte delle forze dell'ordine. Intanto, la questione arriva a Roma. Il sottosegretario di Stato Pina Castiello, (Noi con Salvini) afragolese Doc, in queste ore ha annunciato l'arrivo di rinforzi per il commissariato locale e sollecitato il ministero degli Interni, la prefettura di Napoli e il questore Antonio de Jesu ad avere maggiore attenzione per il territorio cittadino. E ieri mattina il numero uno di via Medina ha telefonato al sindaco Claudio Grillo. «Il questore mi ha riferito che la situazione è sotto controllo. Ha preannunciato che ci saranno più controlli del territorio con l'ausilio del personale della questura di Napoli, e servizi straordinari mirati e specifici per contrastare la delinquenza organizzata e la micro criminalità, oltre che un maggiore impulso investigativo per individuare e assicurare alla giustizia i responsabili di quest'oltraggio alla città di Afragola», dice Pina Castiello. Sul fronte delle indagini c'è uno strettissimo riserbo da parte degli inquirenti che sono impegnati in una difficile inchiesta. Fra le vittime dei raid esplosivi, un solo sconcertante comune denominatore: «Non ho ricevuto minacce né richieste estorsive e non so spiegarmi quanto accaduto». Omertà da paura. Unico indizio in mano agli inquirenti alcuni frame estratti dai video delle telecamere di sorveglianza installati lungo le strade dove si sono verificate le esplosioni, che inquadrano un'auto di colore scuro da cui scende una persona incappucciata che si avvicina alla serranda del negozio, poggia alla base un ordigno, innesca la miccia, per poi balzare a bordo della vettura che si allontana a tutta velocità. I sette attentati, secondo gli inquirenti sono dunque il sintomo evidente della scalata criminale di nuovi gruppi malavitosi che tentano di occupare quel vuoto di potere criminale, creatosi dopo il blitz dello scorso febbraio durante il quale furono arrestati gli ultimi colonnelli del clan Moccia. Personaggi che hanno consentito il controllo malavitoso del territorio, anche dopo l'arresto di Luigi Moccia (gennaio 2018). Oggi quest'ultimo è alle prese con grossi guai giudiziari, tanto che il 20 dicembre è stato posto al carcere duro su richiesta della Dda di Napoli.
Bombe del racket, nuovo attentato nel Napoletano. E interviene Roma
di Marco Di Caterino
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Venerdì 4 Gennaio 2019, 07:30
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