Afragola, la protesta degli abitanti del rione Salicelle: «Basta, non siamo camorristi»

Afragola, la protesta degli abitanti del rione Salicelle: «Basta, non siamo camorristi»
Giovedì 18 Aprile 2019, 13:41
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Gli abitanti del Rione Salicelle di Afragola hanno tenuto oggi un'assemblea aperta alla stampa dopo lo sgombero di tre appartamenti occupati da persone legate alla criminalità organizzata eseguito il 15 aprile scorso dalla Polizia, nell'ambito del piano disposto dal Ministero degli Interni. I residenti - che si sono organizzati nel Cis (Centro iniziative sociali) - contestano le ricostruzioni giornalistiche e i dati diffusi sulla reale situazione abitativa del rione dove vivono circa 2mila 500 famiglie. «Ci hanno discriminati e mortificati nel modo più ingiusto e vergognoso - afferma un portavoce del Cis - le accuse che ci vengono rivolte, di essere tutti camorristi e tutti soldati di un clan decaduto alcuni anni fa, sono allucinanti ed umiliano tantissime persone di questo rione, che sono onesti lavoratori».

«Sono false - secondo i residenti del Rione Salicelle - le notizie di stampa secondo le quali il Comune di Afragola avrebbe incassato oltre un milione di euro in soli 20 giorni dalla riscossione dei canoni arretrati degli alloggi popolari, grazie a prestiti o donazioni di un clan camorristico, ormai smantellato che era radicato nel Rione». «Il Comune di Afragola ha incassato in realtà circa 480mila euro - aggiungono i residenti - ed i versamenti, eseguiti a mezzo bollettini di conto corrente postali non superavano la cifra di 700 euro. Si è parlato, invece, di versamenti da 40 mila euro, cosa impossibile con un bollettino di conto corrente postale». «In realtà - affermano ancora i residenti del Rione Salicelle - i versamenti postali sono stati fatti da persone che hanno messo insieme i pochi soldi che avevano da parte oppure si sono rivolte ai propri familiari, ma certamente non a strozzini e camorristi». «False - prosegue ancora il Comitato iniziative sociali di Afragola - anche le notizie sulle espulsioni dalle abitazioni di chi non era pregiudicato per assegnare le case a fiancheggiatori dei clan. In questo rione non è mai successa una cosa simile. Abbiamo sempre accolto chi era più povero e più onesto di noi ed ancora oggi conviviamo con immigrati extracomunitari».

«Al ministro Salvini - concludono i residenti del Rione Salicelle - vogliamo dire che noi non siamo sbarcati da nessun gommone, che siamo Italiani nati al Sud ed al deputato Pina Castiello, che anche grazie i nostri voti si ritrova in Parlamento vogliamo far sapere che il problema degli sgomberi coinvolge 22mila famiglie dei Comuni napoletani». La richiesta dei residenti del Rione Salicelle è quella di regolarizzare le posizioni di circa 500 nuclei familiari abusivi o morosi con una sanatoria e la rateizzazione degli arretrati.
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