Afragola, rifiuti tossici sotto la stazione ispezione del Noe a caccia dei veleni

Afragola, rifiuti tossici sotto la stazione ispezione del Noe a caccia dei veleni
di Marco Di Caterino
Domenica 29 Settembre 2019, 09:51
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Blitz dei carabinieri nel Noe nella stazione dell'Alta Velocità di Afragola. Ieri mattina i militari del nucleo ecologico sono stati nel terminal su delega dei magistrati (l'aggiunto Domenico Airoma e il pm Giovanni Corona) della Procura di Napoli Nord, impegnata da circa tre anni in una indagine «caleidoscopica» per accertare se la bellissima opera progettata dall'archistar Zaha Hadid sia stata realizzata secondo le norme urbanistiche e amministrative e se le circa settemila tonnellate sversate sulla spianata della stazione (sequestrate nel 2006 dalla Procura con l'emissione di 19 ordinanze di custodia cautelare per titolari di aziende ecologiche in odore di camorra) siano state smaltite correttamente.

 
IL DOSSIER
Alla base della nuova ispezione del Noe c'è la necessità di accertare e censire i 53 siti di rifiuti tombati nell'area della stazione, scoperti dall'equipe del professore Vito Felice Uricchio, direttore facente funzioni dell'Istituto di ricerca sulle acque (Irsa) del Cnr. Una ricerca i cui risultati, pubblicati da Il Mattino, sono prova di assoluto rigore scientifico, tanto che potrebbero dare un ulteriore impulso alle indagini della Procura di Napoli Nord.
Il lavoro di Uricchio, finanziato dal Polieco (Consorzio per il riciclaggio dei rifiuti a base di polietilene), si è avvalso della tecnica del «Change Detection» grazie alla quale è possibile accertare con molta precisione se la parte di suolo analizzata abbia subito sulla sua superficie anche il minimo cambiamento, dalla semplice aratura fino allo scavo e al tombamento di veleni e alla successiva copertura con il terreno dello stesso scavo.
Cosa accadrà ora? In termini investigativi, il lavoro di Uricchio, commissionato dal Polieco, non avrebbe valore di prova assoluta in quanto non è stato svolto con l'ausilio di periti nominati dalla Procura. Proprio per questo ora è partito l'accertamento da parte del Noe. Insomma non c'è pace per la stazione Tav di Afragola, inaugurata il 6 giugno 2017 dall'allora premier Gentiloni e finita nell'occhio del ciclone meno di sue settimane dopo con il sequestro dell'unico bar in funzione e di parte del parcheggio Ovest per una serie di gravi inadempienze di carattere amministrativo. Qualche mese dopo, nella stessa area sequestrata furono effettuati una serie di carotaggi per accertare se sotto il parcheggio fossero state tombate parte o tutte di quelle seimila tonnellate di rifiuti che Rfi afferma di aver regolarmente smaltito, ma per le quali a tutt'oggi non ha ancora presentato la relativa documentazione. Per questo è ancora aperto il fascicolo in Procura per l'ipotesi di reato di traffico e smaltimento illecito di rifiuti.
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