Agevolazioni e sconti sui taxi: a Napoli ancora poco rispettate

Agevolazioni e sconti sui taxi: a Napoli ancora poco rispettate
di Rossella Grasso
Sabato 5 Maggio 2018, 12:05
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Dal primo giugno 2017 è in vigore il tariffario per i taxi imposto dal comune di Napoli. Oltre all'istituzione di nuove tariffe predeterminate per i poli museali della città e punti specifici, la delibera prevede agevolazioni per le donne sole, per i cittadini di oltre 70 anni e per l'utenza diversamente abile. Ma a distanza di un anno i tassisti sembrano non saperlo, sebbene in ogni vettura espongano una tabella che lo segnala e che viene il dubbio che non abbiano mai letto. Pochi clienti danno un’occhiata al tariffario e pochi tassisti applicano le agevolazioni o segnalano le tariffe predefinite del Comune. È previsto infatti che il cliente possa chiedere di spostarsi da determinati punti della città ad altri pagando una tariffa prestabilita. Questo per andare incontro a chi usa il taxi in orari di punta e per spostarsi su grandi distanze.
 

Poi ci sono le agevolazioni. Lo sconto del 10% deve essere applicato sulla tariffa ordinaria indicata dal tassametro a chi chiede di essere accompagnato negli ospedali, ai disabili, alle donne sole che usufruiscono del servizio dalle 22 alle 6 del mattino e agli utenti over 70 non accompagnati. Devono salire sul taxi gratis cani guida per gli ipovedenti, carrozzelle per disabili e carrozzine per i bambini. Facendo un giro in taxi è facile costatare che i conducenti ignorano le regole in vigore già da un anno. E a chi chiede di applicare lo sconto danno risposte vaghe o giri di parole che dissuadono l’utente dall’ottenerlo.
 
«Per avere lo sconto bisogna chiamare la radiotaxi e segnalarne preventivamente la richiesta» dice un tassista. Ma telefonando la radiotaxi la risposta è chiara: «Noi non diciamo niente al tassista quando segnaliamo la chiamata – dice la voce squillante di un centralinista – È tenuto ad applicare lo sconto al momento del pagamento. C’è scritto sulla tabella affissa nella vettura». Chiedendo lo sconto per le donne che viaggiano sole dopo le 22, al momento del pagamento un tassista prima dice «e dove sta scritto?», poi, nonostante l’evidenza della tabella, si innervosisce e dice «Non farmi perdere tempo».
 
Poi c’è chi è ancora confuso sulla questione. Un altro tassista gentilmente spiega che esiste uno sconto per le donne che viaggiano in taxi da sole di notte ma che è complicato ricevere il carnet di tiket da 5 euro l’uno che offre il Comune. «Il servizio si chiama Taxi Rosa – dice – e possono richiederlo al Comune disoccupate, studentesse e quelle che hanno un reddito basso. Bisogna andare al Caf, è complicato». Facile o no, il conducente si riferisce a un servizio che si è esaurito nel 2015, quando sono finiti i fondi. A questo si aggiunge un’altra difficoltà che il gentile tassista espone: «Poi non ti nascondo che non tutti aderiscono al progetto e se si tratta di una chiamata per le donne non tutti rispondono perché non siamo obbligati ad aderire». Un problema di discriminazione? No, «È colpa del Comune che non ha mai pagato il dovuto ai tassisti che hanno aderito al Taxi Rosa».
 
Se questo è lo scenario che si prospetta per le donne che prendono il taxi di notte, anche per anziani e disabili la situazione non sembra essere troppo differente. Poi pagare un taxi a Napoli con il bancomat sembra possibilità lontana ancora anni luce, nonostante le nuove leggi che rendono il pos obbligatorio per tutti gli esercizi commerciali. Tuttavia è vero che a Napoli i taxi non devono ancora averlo a bordo obbligatoriamente, come succede nelle altre città. Il passaggio gratis per cani guida per ipovedenti, carrozzine per bambini e carrozzelle per disabili invece sembra essere ancora a discrezione del conducente. È vero che si tratta di pochi euro e che, soprattutto di notte, il lavoro dei tassisti sia sfiancante, ma se ci sono delle regole, perché non conoscerle e rispettarle?
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