Prima una cosca, poi l’altra: contro il carabiniere due assalti in due minuti a Castellammare

Prima una cosca, poi l’altra: contro il carabiniere due assalti in due minuti a Castellammare
di Dario Sautto
Lunedì 3 Agosto 2020, 07:30 - Ultimo agg. 15:04
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Dopo l’arresto dei primi quattro aggressori, è ancora aperta la caccia all’uomo che ha ferito il carabiniere scagliandogli un tavolino di alluminio dietro la nuca. Sono in netto miglioramento le condizioni dell’appuntato Giovanni Ballarò, in servizio alla stazione carabinieri di Gragnano, aggredito da una decina di persone nella notte tra venerdì e sabato in piazza Principe Umberto, a Castellammare di Stabia: per lui la prognosi resta di 25 giorni. Libero dal servizio, Ballarò aveva deciso di intervenire per bloccare una rissa scatenata da un tamponamento tra scooter, ma è stato a sua volta aggredito mentre documentava la scena dell’incidente e la lite tra due coppie, qualificandosi come carabiniere. 

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ALLE SPALLE
In mezza giornata le indagini dei colleghi del nucleo investigativo di Torre Annunziata e della compagnia di Castellammare hanno già permesso di arrestare, su decreto di fermo, le prime quattro persone. Si tratta dei tre che hanno investito in scooter l’appuntato Ballarò, dando il via al violento pestaggio, e di un quarto giovane che è intervenuto alle spalle del carabiniere che nel frattempo si era rialzato, colpendolo con un casco nonostante fosse estraneo a tutta la vicenda. Vili aggressioni avvenute in branco, alle spalle, in modo che la vittima – nonostante avesse detto di essere un carabiniere – non potesse neanche difendersi. Alla guida dello scooter era arrivato Ferdinando Imparato, 27enne nipote di Salvatore «’o paglialone» il boss del rione Savorito. Alle sue spalle, in sella al motorino, c’erano il 17enne P.D.M., già con precedenti, e il 22enne Giovanni Salvato, tra l’altro entrambi senza casco. Il quarto uomo che si era inserito nel pestaggio è stato individuato nel 19enne Pio Lucarelli, figlio di Giovanni, affiliato al clan D’Alessandro e imparentato con i Vitale, i gestori della piazza di spaccio del Centro Antico di Castellammare. In circa due minuti, l’appuntato Ballarò subisce praticamente due pestaggi: prima dagli uomini del «bronx Faito» del rione Savorito, poi da un gruppo del Centro Antico, i due quartieri più «fedeli» al clan D’Alessandro. Il secondo pestaggio – raccontano le immagini acquisite dagli investigatori – viene innescato da Lucarelli e dal quinto uomo, che mette ko l’appuntato dei carabinieri scagliandogli il tavolino di alluminio dietro la nuca. Su di lui a terra, privo di sensi, si accaniscono almeno altre cinque persone, che poi vengono allontanate da un altro uomo del rione Savorito. Insieme al 42enne Manuel Spagnuolo, arrestato per il furto del portafogli di Ballarò, i quattro attendono oggi la fissazione dell’udienza di convalida del fermo. Ma le attenzioni dei carabinieri, coordinati dalla Procura di Torre Annunziata (procuratore Nunzio Fragliasso, aggiunto Pierpaolo Filippelli, sostituto Andreana Ambrosino), si concentrano adesso sull’uomo che ha ferito Ballarò con il tavolino, già individuato grazie all’incrocio tra immagini delle telecamere presenti in zona e ad alcune testimonianze. Sono stati identificati anche gli altri sei aggressori che hanno agito «a mani nude», per i quali al momento gli inquirenti procedono a piede libero, con i reati contestati a tutti che sono quelli di lesioni pluriaggravate, violenza e resistenza a pubblico ufficiale in concorso. Oltre ad essere tutti vicini agli ambienti del clan D’Alessandro, alcuni degli aggressori del carabiniere avevano partecipato da «spettatori» al falò della camorra nel rione Savorito (era la sera del 7 dicembre 2018, due giorni dopo l’importante operazione anticamorra Olimpo) mentre altri erano tra i protagonisti del raid contro un chiosco di frutta avvenuto la scorsa estate nei pressi del porto stabiese. Altro dettaglio che conferma come alcuni giovani vadano in giro nel «salotto buono» di Castellammare solo per creare scompiglio, in cerca di occasioni per usare violenza.
 



IL RISPETTO
Risse e aggressioni si segnalano spesso in villa comunale e in altre zone della movida, con una ragazza tuttora ricoverata in ospedale dopo essere stata accoltellata da una donna.
Nella giornata di ieri, il sindaco Gaetano Cimmino ha annunciato che «ci costituiremo parte civile contro le bestie che hanno quasi ammazzato un militare, messo a soqquadro una città e sparso fango su Castellammare». Candidata a Capitale della Cultura 2022, la città delle acque non rinuncia «ma – spiega il primo cittadino stabiese – spostiamo la presentazione al pubblico del dossier, per rispetto e solidarietà al carabiniere aggredito e all’Arma dei Carabinieri».

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