Violenza in corsia, medici e infermieri contro la richiesta di archiviazione per l'aggressore

Violenza in corsia, medici e infermieri contro la richiesta di archiviazione per l'aggressore
di Melina Chiapparino
Mercoledì 11 Dicembre 2019, 14:36 - Ultimo agg. 14:57
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Una raccolta firme per dire no alla violenza ma soprattutto per dire no all'archiviazione del procedimento che è stato definito «uno schiaffo vergognoso». L'iniziativa è targata Fials, il sindacato che sta coinvolgendo medici e infermieri napoletani e prende spunto dalle parole di Vincenzo Tipo, primario del pronto soccorso del Santobono, che ha apostrofato quanto accaduto in seguito alla denuncia di un'aggressione tra le mura dell'ospedale pediatrico al Vomero.

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Tutto è cominciato lo scorso settembre quando un uomo ha colpito un infermiere del Santobono con un bastone, procurandogli la frattura di una mano . La Procura di Napoli ha richiesto al gip del Tribunale partenopeo l'archiviazione del procedimento nei confronti del responsabile dell'aggressione. Nei documenti della Procura, si fa riferimento alla «tenuità del fatto»,  alla «esiguità del danno e del pericolo» e al fatto che il comportamento dell'uomo non possa ritenersi abituale, ma circoscritto all'aggressione, motivi per cui viene richiesta l'archiviazione.

Questa vicenda è diventata il simbolo del disappunto di medici e infermieri che, indignati, hanno deciso di sollevare l'attenzione di istituzioni e magistratura per evitare che gli episodi di violenza possano concludersi senza conseguenze per gli aggressori. «Gli episodi di violenza negli ospedali napoletani sono in aumento - ha dichiarato Lello Pavone della Fials - soprattutto dopo la scandalosa sentenza che ha visto un giudice della procura di Napoli giustificare in qualche modo l’aggressione ai danni di un infermiere stabilendo che il tutto fosse dovuto per un forte stato d’ansia dell’aggressore».

«Noi siamo indignati - spiegano gli organizzatori della raccolta firme Fials - perché in nessun modo possiamo e dobbiamo giustificare episodi di violenza così efferati, anzi, le aggressioni vanno sempre denunciate e combattute perché nessun evento può giustificare soprattutto se fisiche ai danni di operatori e in particolare nei confronti di donne, dottoresse, infermiere e operatrici, che tra mille difficoltà, con turni massacranti soprattutto durante il turno di notte, cercano di portare avanti e garantire i livelli minimi di assistenza».

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La raccolta firme è partita dall'ospedale San Paolo e si è estesa a tutti i nosocomi cittadini, compreso l'Ospedale del Mare e i presidi pediatrici. «Non ci vogliamo arrendere e soprattutto non vogliamo che si abbassi l’attenzione su un fenomeno che non accenna a diminuire ma aumenta sempre di più» ha ribadito Pavone che nell'organizzazione della raccolta firme promossa dalla Fials ha lanciato l'hastag #NongiustifichiamolaViolenza. 

«Non ci saranno colori politici o sindacati che filtreranno la raccolta firme aperta a chiunque-concludono i sindacalisti Fials-c'e' solo la volontà di consegnare alla Prefettura e alle istituzioni tutte le firme per gridare no alla violenza e ai procedimenti giudiziari che la sottovalutano».

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