Spari e pestaggio a imprenditore edile, non è racket, ma gelosia: due arresti nel Napoletano

Spari e pestaggio a imprenditore edile, non è racket, ma gelosia: due arresti nel Napoletano
di Dario Sautto
Mercoledì 27 Maggio 2020, 08:37
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Mentre a Gragnano si scatenava l'inferno tra risse, coltellate e una sparatoria, a Castellammare è andata in scena una violenta aggressione ai danni di un imprenditore. All'alba di lunedì, stavolta in via Pioppaino nella periferia di Castellammare, sono stati esplosi anche colpi di pistola, con un pestaggio a colpi di spranga e pesanti minacce. In poche ore, gli agenti del commissariato di polizia di Castellammare di Stabia hanno identificato e arrestato i due responsabili, accusati adesso di tentato omicidio e porto abusivo d'arma da fuoco. Su disposizione del pm di turno alla Procura di Torre Annunziata, sono finiti in carcere Francesco Greco, meccanico di 25 anni, e il suo amico Francesco Ventura, 38enne.

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LA DINAMICA
Utilizzando uno scooter che era in riparazione nell'officina e armato di pistola, Greco avrebbe raggiunto un cantiere edile di via Pioppaino, alle spalle del Rione Savorito, per regolare i conti con un imprenditore edile. Una spedizione punitiva nata, forse, per motivi sentimentali. Con lui c'era il complice Ventura che, secondo gli investigatori, era andato sul posto armato di una spranga di ferro per dare manforte all'amico 25enne. In pochi attimi, dalle parole i due aggressori sono passati ai fatti, con l'imprenditore preso a calci, pugni e sprangate. Finché Greco, per spaventare ulteriormente la vittima, gli ha puntato contro la pistola ed ha sparato, per fortuna non colpendo l'imprenditore. I poliziotti sono intervenuti in via Pioppaino poco dopo il raid punitivo, allertati dalla vittima che ha denunciato di essere stato pestato da due persone che conosceva. Secondo il racconto, Greco gli avrebbe esploso contro anche un colpo di pistola mentre Ventura lo avrebbe colpito al braccio con un bastone, ferendolo. Il tutto è avvenuto in un cantiere edile per la costruzione di un edificio, di proprietà dell'imprenditore vittima dell'aggressione. Esclusa l'ipotesi di un eventuale raid a scopo estorsivo, le indagini si sono subito indirizzate verso la pista di una vendetta per motivi personali. In poche ore, le indagini lampo hanno portato all'identificazione di Greco e Ventura, che nel frattempo si erano sbarazzati dei vestiti e delle armi gettando tutto nelle acque del fiume Sarno. Così come, prima della spedizione punitiva, avevano modificato la targa dello scooter preso in prestito da un ignaro cliente di Greco. Già nel pomeriggio, grazie all'intervento dei sommozzatori dei vigili del fuoco, i poliziotti hanno provato a recuperare armi e indumenti utilizzati dai due arrestati, ma la corrente del fiume Sarno aveva già trascinato altrove gli oggetti. Per Greco e Ventura è arrivato l'arresto con il trasferimento nel carcere di Poggioreale, in attesa della convalida.

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