Agguato a Marigliano. Guerra tra clan per droga, 33enne ucciso a colpi davanti casa. È la terza vittima in poco più di 24 ore

Agguato a Marigliano. Guerra tra clan per droga, 33enne ucciso a colpi davanti casa. È la terza vittima in poco più di 24 ore
di Carmen Fusco
Sabato 6 Febbraio 2016, 08:24 - Ultimo agg. 7 Febbraio, 09:22
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Marigliano. Le piazze dello spaccio contese tra clan emergenti nel regno dove in passato hanno dominato clan del peso dei Mazzarella e dei Castaldo. Potrebbe essere questo uno degli scenari dentro il quale si è consumato l'omicidio di Francesco Esposito, il pregiudicato di 33 anni che ieri é stato freddato con un colpo di pistola mentre stava per varcare l'uscio di casa intorno a mezzanotte. 
 


L'uomo, precedenti per droga, aveva citofonato alla moglie che lo aspettava nell'appartamento del popolare quartiere di Pontecitra a Marigliano, insieme con i due figli di 7 e di 12 anni. Esposito non ha fatto in tempo a rincasare. Un killer é spuntato all'improvviso e lo ha freddato con una calibro 9 colpendolo al torace. Quando la donna ha aperto la porta, la vittima era già morta. Ai carabinieri della compagnia e del nucleo investigativo di Castello di Cisterna che indagano sul terzo omicidio avvenuto nel napoletano nel giro di 24 ore, la moglie di Esposito ha riferito di aver sentito solo il colpo di arma da fuoco ma di non essere riuscita a vedere la mano che impugnava la pistola. 

Con l'omicidio avvenuto poco dopo la mezzanotte a Marigliano, in provincia di Napoli, salgono a tre, in poco più di 24 ore, i morti ammazzati tra città e provincia per mano della camorra. I killer sono entrati in azione in località diverse ma per le stesse ragioni: il controllo dello spaccio di sostanze stupefacenti. Dall'inizio dell'anno, l'escalation criminale ha già fatto contare 9 vittime.

Gli altri due omicidi, invece, sono avvenuti la notte tra giovedì e venerdì scorsi, nei quartieri Miano e Bagnoli di Napoli, poche ore dopo la visita in città del ministro dell'Interno Angelino Alfano. Il primo dei tre omicidi intorno alle 21 di giovedì, a Miano, dov'è stato ucciso, con alcuni colpi di pistola al volto, un pregiudicato di 24 anni, Giuseppe Calise. Chi ha sparato, questa è la ricostruzione della Polizia di Stato, lo ha fatto da distanza ravvicinata mentre la vittima era in auto, al telefono con un amico. È stato proprio questa persona che, accortasi di quanto era successo, lo ha raggiunto e portato, agonizzante, nell'ospedale San Giovanni Bosco, dove poi è deceduto. Anche in questo caso si sospetta che il 24enne sia stato punito nell'ambito della lotta per il controllo dello spaccio.

Poche ore dall'assassinio di Calise, le pistole della camorra tornano a sparare. Questa volta a Bagnoli, dove a morire, sotto una pioggia di proiettili, è Pasquale Zito, 21 anni, pregiudicato legato da stretti vincoli di parentela con ex appartenenti al clan D'Ausilio. Zito muore tra le braccia del padre, nell'ospedale San Paolo di Fuorigrotta, colpito da 8 dei 10 colpi sparati dai sicari. Di recente, nella zona, gruppi criminali legati a pregiudicati usciti qualche anno fa dal carcere, stanno mettendo a ferro e fuoco il quartiere per contendersi il controllo dello spaccio e delle estorsioni.

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