Agguato a Soccavo, ferito uomo di 44 anni: è il cognato del boss Alfredo Vigilia. Si teme una nuova faida

Agguato a Soccavo, ferito uomo di 44 anni: è il cognato del boss Alfredo Vigilia. Si teme una nuova faida
di Luigi Sabino
Martedì 17 Maggio 2022, 19:53 - Ultimo agg. 18 Maggio, 07:21
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Soccavo sull’orlo di una nuova faida di camorra. E’ questo il timore degli investigatori dopo il ferimento di Antonio Ermano avvenuto questa mattina in via Vicinale Palazziello. E’ stata la stessa vittima, dopo aver raggiunto l’ospedale San Paolo per le cure del caso, a ricostruire l’accaduto. L’uomo ha riferito agli investigatori di essere stato affrontato da due sconosciuti in sella a uno scooter che gli hanno esploso contro diversi colpi di pistola, uno dei quali lo ha raggiunto ad un gluteo. Ermano, sebbene ferito, è riuscito, tuttavia, a darsi alla fuga e a raggiungere la struttura ospedaliera. Le sue condizioni, dopo l’intervento dei medici, sono state giudicate tali da non far temere per la sua vita. Sul luogo dell’agguato, gli investigatori della Squadra Mobile di Napoli, hanno recuperato alcuni bossoli, verosimilmente espulsi da un’arma semiautomatica, e sono state trovate alcune tracce ematiche. Elementi che confermerebbero la ricostruzione fornita dal 44enne.

Un episodio che, secondo le forze dell’ordine, sarebbe l’ennesima conferma che lo scontro tra organizzazioni criminali per il controllo di Soccavo è imminente. Ermano, infatti, è il cognato del boss detenuto Alfredo Vigilia ‘o nir, capo dell’omonimo sodalizio che, da diversi anni ha preso il controllo del quartiere flegreo dopo una sanguinosa scissione dalla cosca Grimaldi-Scognamillo.

Una guerra che si era conclusa con l’affermazione dei Vigilia che, forti anche dei rapporta di alleanza con altri sodalizi flegrei, erano riusciti a consolidare la loro influenza sull’intera area. Da qualche tempo, però, il loro potere, riferiscono le forze dell’ordine, sarebbe in declino. La cattura dei principali esponenti di spicco della cosca, a cominciare dallo stesso Vigilia e da diversi suoi familiari, avrebbero indebolito, e non poco, l’organizzazione. Un indebolimento di cui, negli ultimi tempi, starebbero cercando di approfittare i vecchi rivali dei Grimaldi-Scognamillo. Nelle scorse settimane, infatti, alcuni affiliati di primo piano al clan avrebbero ripreso a farsi vedere in circolazione.

Non è tutto. Lo scorso mese di gennaio, nel corso di un blitz all’interno di una officina di via Montagna Spaccata, a Pianura, i poliziotti del commissariato ‘Pianura’ interruppero un summit di camorra, arrestando quattro persone. A finire in manette, tra gli altri, furono Umberto Loffredo, ras pianurese attivo nel settore degli stupefacenti, Gennaro Catone, ritenuto uno dei capi del nuovo sodalizio che ha preso il controllo di Miano e, soprattutto, Francesco Scognamillo, indicato come rampollo dell’omonima famiglia malavitosa antagonista dei Vigilia. Un incontro, questo il sospetto degli investigatori, finalizzato a creare nuove alleanze in grado di mutare, con la forza, i vecchi equilibri della mala flegrea. Ad aprile, invece, a Fuorigrotta, alcuni ignoti appiccarono il fuoco alla saracinesca di una rivendita di motocicli di proprietà di un soggetto strettamente imparentato con Luigi Cappello, trucidato nel 2010 a Soccavo e considerato il primo morto della faida tra i Grimaldi-Scognamillo e i Vigilia. Stamattina, infine, il ferimento di Ermano. Tre tasselli, questo il pensiero degli investigatori, di uno stesso mosaico.

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