Agguato a San Giorgio: la versione
​della vittima non convince la polizia

Agguato a San Giorgio: la versione della vittima non convince la polizia
di Francesco De Sio
Martedì 11 Agosto 2020, 12:54
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Si era presentato all'ospedale del Mare con gravi ferite d'arma da fuoco alla schiena, accompagnato dal fratello nella notte tra venerdì e sabato. La vittima, un 40enne sangiorgese di via Recanati, aveva successivamente spiegato agli investigatori di essere stato bersaglio di un agguato andato in scena qualche ora prima in via Buozzi. Ricordi confusi a raccontare di un commando che avrebbe aperto il fuoco sull'uomo mentre era in sella al suo scooter, diretto proprio verso l'abitazione del fratello in via Serao. Nessun movente, nessun altro dettaglio significativo.

Una dinamica apparsa da subito nebulosa per i poliziotti del commissariato di San Giorgio a Cremano, i quali hanno immediatamente avviato le verifiche del caso. I dubbi degli agenti hanno trovato riscontro nel sopralluogo sul teatro dell'agguato, zona residenziale a due passi dal municipio: l'assenza di bossoli e tracce ematiche ha infatti gettato pesanti ombre sulla versione della vittima, incapace peraltro di fornire una descrizione anche sommaria dei presunti aggressori. Il 40enne, volto noto alle forze dell'ordine per piccoli precedenti legati alla droga, non sarebbe attualmente in pericolo di vita malgrado i due colpi che lo hanno raggiunto da tergo, ma il sospetto della polizia è che il ferimento possa essere avvenuto altrove e in circostanze assai diverse da quelle descritte. Non il primo caso di «fake raid» a San Giorgio: già nel maggio 2019 un commerciante denunciò il furto di un Rolex in una traversa di via Manzoni con tanto di sparatoria annessa, prima di essere smentito dalle telecamere di sicurezza presenti in zona.

Episodi analoghi per contesti comunque ben lontani. Quanto accaduto nel fine settimana potrebbe infatti essere collegato a un'escalation di violenza che negli ultimi tempi sta falcidiando la periferia di Napoli Est in un sanguinoso scontro tra Mazzarella e Vollaro. Lo scorso 21 luglio è toccato ad Andrea Attanasio, nipote del boss Ciro Formicola, finire nel mirino dei sicari mentre era in moto con un amico lungo viale delle Ville Romane poco dopo mezzogiorno, nei pressi degli uffici del giudice di pace di Barra. Fortunatamente per il 35enne, la pallottola che l'ha centrato all'addome è poi fuoriuscita senza intaccare organi vitali. Peggio è andata al 30enne in sella con lui, operato all'ospedale del Mare per ridurre una frattura al perone. Rinvenuti sul posto cinque bossoli, con anche il parabrezza di un'auto parcheggiata poco distante andato in frantumi.

Scenari sinistri verosimilmente riconducibili alla stessa faida che ha portato all'assassinio - ultimo in ordine cronologico - di Raffaele Gallo, ritenuto braccio armato dei Mazzarella e crivellato a colpi di mitraglietta due mesi fa in via Giordano. Stando a quanto trapela dalle indagini affidate alla squadra mobile di Napoli, l'esecuzione in perfetto stile Vollaro e i trascorsi della vittima farebbero ipotizzare un suo coinvolgimento attivo nell'omicidio di Natale di via Università a Portici, dove la mattina dello scorso 23 dicembre Ciro D'Anna venne trucidato all'interno di una tabaccheria.
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