Porno online, l'arrestato va ai domiciliari in una «stanza segreta» del circolo Posillipo

Porno online, l'arrestato va ai domiciliari in una «stanza segreta» del circolo Posillipo
di Leandro Del Gaudio
Sabato 21 Dicembre 2019, 23:00 - Ultimo agg. 22 Dicembre, 19:30
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Da una settimana vive in una stanza del circolo Posillipo. Un posto lontano dalle attività sociali, inibito alle tante persone - tra utenti e dipendenti - che frequentano la struttura sportiva. Vive lì, in attesa che la sua vita prenda una piega migliore, che l’incubo in cui è piombato da qualche tempo finisca al più presto, per tornare in possesso della propria libertà. 

Strana storia quella toccata a un dipendente del circolo Posillipo, inserviente tra i più affidabili e benvoluti, da sempre in prima linea nella pulizia dei locali, nel carico e scarico e in tutte le mansioni più umili messe in moto dalla vita di un impianto sportivo. Tecnicamente si trova recluso agli arresti domiciliari all’interno del circolo Posillipo, con l’accusa di detenzione di materiale pedopornografico (vicenda che vede ovviamente estraneo il circolo, il personale e gli utenti). 

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Era finito in cella una quindicina di giorni fa, poi - in sede di convalida del fermo - ha ottenuto il beneficio degli arresti domiciliari. Dove? Non avendo altro da dichiarare, ha mostrato la carta di identità dalla quale risulta residente in via Posillipo cinque, all’interno di uno dei più antichi club partenopei, forse per la remota mansione di custode notturno. Probabile che il gip non abbia associato l’indirizzo al Circolo Posillipo e che abbia disposto i domiciliari convinto che si trattasse di una dimora privata.

Ed è così che l’uomo si è ritrovato in una stanzetta del club nella quale trascorrere questa prima fase di detenzione. Da quasi trent’anni dipendente del Posillipo, ritenuto affidabile e al di sopra di ogni sospetto, aspetta le nuove mosse di pm e giudici. Stando a quanto trapelato, il suo nome era finito nella trama investigativa del pm Santulli, dopo il rinvenimento di immagini a sfondo pedopornografico sul cellulare. Chi lo conosce e gli vuole bene, però, ricorda che di recente aveva acquistato un cellulare usato, magari senza accorgersi del materiale compromettente contenuto in remoto. 
 

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Scenari fluidi e tutti da chiarire, mentre il suo legale, il penalista Guido Postiglione (che è subentrato dopo gli arresti e la convalida del gip), non esclude un probabile ricorso al Riesame, anche per definire i contorni di questa vicenda. Inutile dire che la presenza del «detenuto» nel circolo ha sollevato inevitabili reazioni in seno alla compagine sociale della struttura, ma anche tra i tanti utenti che frequentano piscina e palestra. 
Al momento comunque c’è un’ampia disponibilità da parte dei soci ad accudirlo, a fornirgli la dovuta assistenza materiale, ovviamente in vista della conclusione delle indagini sul conto del dipendente, anche se non mancano perplessità di alcuni genitori che mandano i propri figli ad allenarsi al Posillipo.

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Riserve umanamente comprensibili, rispetto alle quali però ci sono state risposte ferme da parte della presidenza che ha deciso di sospendere in via cautelare il proprio dipendente, oltre a vigilare sulle sue condizioni detentive, per rendere impossibile qualsiasi contatto con tutto il mondo sociale della struttura. E non è tutto. Di fronte all’anomalia di un dipendente recluso in un circolo, si è cercato anche di offrire al giudice una soluzione alternativa. È stato infatti reperito un nuovo domicilio nell’area metropolitana, che appartiene a un parente dell’indagato, e si attendono le nuove valutazioni del giudice. Ora manca la firma del gip per il trasferimento del detenuto in una abitazione vera, ovviamente in attesa di capire quanto fondate siano accuse tanto gravi, a proposito di immagini choc trafficate su un cellulare che scotta. 
 
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