Albergo dei Poveri di Napoli, l'archistar londinese progetterà la rinascita

Albergo dei Poveri di Napoli, l'archistar londinese progetterà la rinascita
di Paolo Barbuto
Domenica 14 Agosto 2022, 09:25 - Ultimo agg. 15 Agosto, 10:12
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Immaginare il futuro dell'Albergo dei Poveri non è affare di poco conto, bisogna ipotizzare l'utilizzo di ogni spazio che verrà ricreato, ideare percorsi che consentano di reinserire l'immensa struttura di piazza Carlo III all'interno del tessuto urbano e sociale della città, prevedere sviluppi sociali e strutturali a lungo termine per non farsi trovare impreparati con le sfide del domani. Insomma, bisogna avere sguardo lungo e sensibilità specifica, non è roba da affidare a un progettista qualunque.
 

Perciò il Comune di Napoli ha puntato sul maggior esperto in circolazione, Richard (Ricky) Burdett, 66 anni, docente di Architettura e Studi Urbani presso la London School of Economics, ex consulente del sindaco di Londra sui temi dell'architettura, un curriculum infinito dal quale emerge il lavoro con il quale ha ridisegnato la capitale britannica dieci anni fa in occasione dell'appuntamento con i Giochi Olimpici.



Il professor Burdett avrà il compito di affiancare il responsabile unico del procedimento, nominato dal Comune, «nel percorso di co-progettazione e di produzione di uno studio di inserimento urbanistico finalizzato alla definizione di scenari di recupero, riuso e sviluppo del Real Albergo dei Poveri», come scrive il dirigente di Palazzo San Giacomo nel documento che sancisce l'accordo con l'accademico britannico.

Sul tavolo una spesa totale di poco superiore ai 170mila euro (172.556,80 per la precisione), finanziata dal Pnrr nell'ambito del Piano Nazionale per gli Investimenti Complementari, i versamenti andranno alla Burdett Associates Ltd, scelta con la formula della trattativa diretta. «A seguito di consultazione dell'elenco prodotti offerti dai fornitori iscritti al Mercato elettronico della Pubblica Amministrazione - scrivono da piazza Municipio - non è stata individuata alcuna categoria idonea per la prestazione de quo. Il Servizio Valorizzazione della città storica sito Unesco ha pertanto svolto una ricerca di mercato ai fini dell'individuazione di soggetti in possesso di elevata, specifica e comprovata esperienza riconosciuta anche a livello internazionale». La ricerca ha prodotto un solo nome quello dell'archistar londinese con la quale sono stati avviati immediati contatti.

Già alla fine dell'estate inizierà il percorso di co-progettazione che servirà a disegnare gli scenari attorno ai quali si svilupperà la progettazione vera e propria degli spazi dell'Albergo dei Poveri.

Il contributo del professore londinese sarà legato alla visione futura dell'utilizzo dell'area, al nuovo inserimento dell'Albergo dei Poveri nel tessuto urbano che, nel corso dei lunghissimi anni di chiusura, ha perduto ogni contatto con la struttura fino a considerarla semplicemente un edificio, senza anima, senza futuro, senza utilità per la città.

Ecco perché occorrono idee e sguardi visionari per ridisegnare Palazzo Fuga.

Burdett ha un rapporto stretto con l'Italia, terra dalla quale proviene la sua famiglia (il bisnonno Ernesto Nathan fu sindaco a Roma dal 1907 al 1913), luogo nel quale ha svolto il suo percorso di studi in architettura prima di avviare la carriera accademica e professionale oltreManica. Parla correntemente l'italiano, ha avuto tante occasioni per confrontarsi con il territorio, dalla direzione della biennale dell'architettura di Venezia nel 2006 alla progettazione del museo Maxxi di Roma. Con il mondo accademico napoletano ha ottimi rapporti, nel 2015 fu ospite d'onore a un convegno organizzato dal dipartimento di architettura della Federico II; a dargli il benvenuto in quell'occasione c'era Gaetano Manfredi, allora rettore dell'Ateneo, che oggi ritrova con la fascia tricolore da sindaco di Napoli.
 

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