Alcol, è allarme minori a Napoli: primo bicchiere già a 11 anni

Alcol, è allarme minori a Napoli: primo bicchiere già a 11 anni
di Giuliana Covella
Lunedì 17 Giugno 2019, 07:30
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Quando si ritrovano di fronte al barman, come bevitori abituali, ordinano con disinvoltura il loro primo bicchiere, ovviamente a base di superalcolico. Una scena che - appena chiudono le scuole per la pausa estiva - fa rabbrividire se si pensa che l'età del cliente seduto davanti al bancone del locale ha appena 11 anni. Una fotografia allucinante tracciata dall'Ordine dei medici di Napoli, nel corso di un convegno che si è svolto pochi giorni fa sul tema. I numeri sono un vero e proprio bollettino di guerra, tenuto conto della fascia d'età dei giovanissimi consumatori: tutti minorenni dagli 11 ai 14 anni che il sabato sera si sballano con alcol e droghe. Quella che ormai sta diventando una moda, con l'inizio delle vacanze scolastiche, preoccupa l'Ordine dei medici partenopeo, che ha lanciato l'allarme. Le intossicazioni da alcol e droga, così come gli incidenti stradali legati all'abuso di sostanze, danno vita a Napoli e in Campania a un quadro preoccupante. Come lo sono i numeri emersi nel corso dell'incontro «I giovani e la febbre del sabato sera», voluto e organizzato dalla commissione comunicazione e dal Cug (Comitato unico di garanzia) dell'Omceo (Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri) Napoli.
 
Il primo dato allarmante è il debutto alcolico dei giovani, che in Campania è sempre più precoce: più della metà dei ragazzi ha bevuto il primo bicchiere tra gli 11 e i 14 anni (52,8%). Oltre la metà a 11-19 anni beve qualche volta (51,6%), mentre l'8,2% lo fa spesso. Uno «sballo mortale», come lo ha definito Giuseppe Galano, responsabile della centrale operativa del 118 di Napoli e attività territoriali. «I dati ci dicono che il consumo di allucinogeni, anfetamine e droghe sintetiche - ha spiegato Galano - si diffonde ormai con estrema facilità tra i giovani e anche tra gli adolescenti. Ed è un fenomeno in continuo aumento, anche perché i costi di queste droghe sono bassi e si possono reperire con estrema facilità». Ad aggravare la pericolosità di queste sostanze sono i mix letali, dato che spesso le pasticche vengono assunte con alcol.

Ma il dossier presentato all'Ordine dei Medici rivela un altro aspetto preoccupante: l'identikit dei giovani a rischio non è quello di ragazzi problematici, bensì di «normali adolescenti che purtroppo non percepiscono il pericolo, vivono tutto questo in modo inconsapevole e in preda a un senso di emulazione che fa venire meno quello del rischio». Ragazzi come Nico, il 20enne napoletano morto la scorsa estate dopo una notte passata in discoteca a Positano e trovato in un vallone della località turistica. Proprio il papà del ragazzo ha portato la sua testimonianza nel corso del convegno dell'Omceo di Napoli: «Una delle esperienze più scioccanti - ha detto - l'ho vissuta all'uscita della discoteca, quando ancora speravo di poter trovare mio figlio in vita. Decine e decine di giovanissimi erano accasciati a terra, in preda ai postumi di sbornie o sotto l'effetto di droghe. Una scena da far rabbrividire, vissuta da tutti come se fosse la cosa più normale del mondo e un solo unico obiettivo: smaltire rapidamente per mettersi alla guida e tornare a casa», ha concluso.

I dati campani descrivono una situazione ormai fuori controllo. In particolare, tra i 15-19enni la percentuale di chi beve qualche volta sale al 65% e solo due su dieci sono astemi. Un terzo degli intervistati ha giocato con gli amici a chi beve di più (33,1%) e una identica percentuale rivela di aver visto un amico o un conoscente riprendersi o farsi riprendere in video mentre beveva. Altrettanto preoccupanti sono i dati relativi al 2018 che emergono dalla centrale del 118 di Napoli. L'anno scorso le chiamate di soccorso per abuso di alcol sono state 409 (nei primi 5 mesi del 2019 sono già poco meno di 150), quelle per crisi dovute al consumo di droga 372 (nei primi 5 mesi del 2019 poco meno di 70). Addirittura 4.673 gli incidenti stradali legati al consumo di sostanze stupefacenti e alcool (da gennaio a maggio 2019 già 1.395). Il dossier svela che nei mesi estivi l'accesso al 118 per incidenti stradali e assunzione di stupefacenti aumenta in modo esponenziale. Due sono inoltre i mesi più critici, luglio e agosto, che invece dovrebbero essere i periodi migliori per mettersi alla guida. Sessanta giorni in cui la rete dell'emergenza e urgenza regge a fatica. Il sovraccarico di lavoro è spesso determinato dal trend dello sballo estivo: ebbrezza alcolica fino al coma etilico, uso di sostanze stupefacenti rimediate a poco prezzo all'ingresso di locali e discoteche oppure passeggiando sul lungomare delle località balneari. 
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