Più locali, più alcol. Più movida, più minorenni ubriachi. Benvenuti nel centro storico, nel cuore della deregulation del venerdì sera, nelle vie e nei vicoli dello sballo. Sono tanti i giovanissimi in giro per piazza Bellini, piazzetta dell'Orientale, Banchi Nuovi, piazza San Domenico, piazza del Gesù, vico Carrozzieri e dintorni. Sono tanti gli under 18, e sono quasi tutti muniti di un drink: birra, chicchetto di vodka o spritz che sia. Molto spesso al drink si accompagna una canna. E a ogni passo c'è un bar. «Secondo i dati raccolti nei nostri report, negli ultimi due anni si sono aperti oltre 20 nuovi locali in centro storico. Di questi, almeno la metà è targettizzata su costi bassi, e cioè destinata alle tasche dei più giovani». A parlare sono Alessandro Trivoluzzi, Milena Bernardo, Andrea Paolo Di Napoli e Michela Antonucci, i quattro operatori sociali di Gesco per il Dipartimento dipendenze dell'Asl Napoli 1 Centro, coordinato da Chiara Cicala e diretto da Stefano Vecchio. Sono loro ad accompagnarci nel tour della movida del centro storico, tra giovani e giovanissimi, e a mostrarci l'attività di prevenzione e sostegno che offrono, due volte alla settimana, «a chi decide di fare uso di sostanze alcoliche o stupefacenti». Da anni sono impegnati ad aiutare chi usa e abusa, e a studiare la movida partenopea.
ORE 21
Si parte da piazza Bellini, a pochi metri dal punto in cui, dopo poche ore, si scatenerà la rissa con accoltellamento di due under 30. Non è tardi, ma lo spritz funziona già a pieno regime. All'esterno di uno dei bar più frequentati, Il Caffè dell'Epoca di Peppe Pianese («Peppe Spritz»), è già affisso il manifesto dei «suggerimenti per te e per il gruppo di amiche e amici per un bere sicuro» fornito dagli operatori del Servizio Dipendenze. Il quartetto entra nel locale, si fa largo tra la folla e si consulta con Pianese sui metodi di contrasto al binomio alcol-minori: «Il problema è innegabile ammette Pianese Ed è vero che l'età media di chi consuma alcolici si è abbassata. Noi facciamo il possibile, ma se entra un maggiorenne, acquista tre birre e ne porta due fuori agli amici minorenni, non possiamo farci niente. L'apporto della scuola e della famiglia è fondamentale per evitare l'escalation di abuso».
ORE 22
Si scende verso Largo San Giovanni Maggiore Pignatelli. «La movida negli anni si è spostata raccontano gli operatori Prima del 2012 il grosso si concentrava nei pressi dell'Orientale. Poi, dopo la sparatoria del 2012 a San Giovanni Maggiore, ci fu una migrazione di massa in piazza Bellini. Negli ultimi due anni di boom turistico, però, la movida si è capillarizzata, e ora copre tutte le vie tra Bellini, piazza del Gesù, Banchi Nuovi, San Domenico e la stessa piazzetta dell'Orientale». Non è un caso se su via San Sebastiano numerosi bar e vinerie fino a poco fa erano negozi musicali. Qualcuno si è reinventato e vende sia chitarre sia alcolici. Bar come funghi anche ai Banchi Nuovi. Altra storia si registra invece in vico Carrozzieri, i cui baretti, il sabato sera, sono meta di giovanissimi. Il venerdì meno. «Da quando è stata circondata dal cantiere, la fontana di Monteoliveto continuano i dipendenti Gesco che costituiva un luogo di aggregazione per i minorenni, qui in zona ci si riunisce in maggioranza il sabato». Inoltre, il monumento non è più una discarica. Ma è off limits.
ORE 23
A Largo San Giovanni Maggiore è chiuso il Kest'è, altro noto locale della movida del centro: la saracinesca è abbassata dall'inizio di gennaio. All'esterno delle porte blindate, alcuni ragazzini sono impegnati a importunare i passanti, a lanciarsi spranghe, frantumare bottiglie, urlare e mettere a segno altri giochi vandalici. Dall'altro lato della piazzetta siedono invece Stefania (20 anni), Giada ed Enrico (17 anni). Bevono birre e fumano canne. Gli operatori sociali si siedono al loro fianco e, con discrezione, instaurano un dialogo: «Fumare e bere sono un modo per aggregarci racconta Enrico, come tanti altri coetanei In una società dell'immagine come questa facciamo fatica a trovare altri modi per disinibirci e socializzare. Molti miei amici, che sempre più fanno uso di droghe sintetiche, ormai fanno fatica a ragionare. Su 10 17enni, almeno 6 bevono o si drogano».
ORE 24
Si beve ovunque: per festeggiare una laurea, per sfogarsi con un amico, per passare la serata.