Aldo Giuffrè, a 95 anni dalla nascita ancora nessuna strada per l'artista

Aldo Giuffrè, ancora nessuna strada per l'artista napoletano morto nel 2010
Aldo Giuffrè, ancora nessuna strada per l'artista napoletano morto nel 2010
di Antonio Folle
Mercoledì 10 Aprile 2019, 15:53 - Ultimo agg. 16:10
3 Minuti di Lettura
10 aprile 1924 - 10 aprile 2019. Oggi Aldo Giuffrè, uno dei più noti attori, scrittori, drammaturghi e registi partenopei del '900 avrebbe compiuto 95 anni. A poco meno di dieci anni dalla morte, però, nella città che ha visto muovere i primi passi artistici a un gigante della cultura napoletana, non esiste ancora una strada o una piazza che lo ricordi. Qualche anno fa il consigliere della II Municipalità Pino De Stasio - che ha la delega alla Memoria della città di Napoli - su impulso di Elena Giuffrè, moglie dell'artista, aveva lanciato un appello, poi trasformatosi in una delibera di Municipalità per l'intitolazione di una strada ad Aldo Giuffè. Dopo i primi abboccamenti con la commissione Toponomastica del Comune di Napoli, presieduta attualmente dall'assessore Alessandra Clemente, ancora nulla sembra essersi mosso su questo tema che, in realtà, nasconde un impedimento di carattere burocratico. Per intitolare la strada a una personalità scomparsa, infatti, i regolamenti prevedono che siano passati almeno dieci anni dal decesso. Una regola che può essere bypassata solo in casi eccezionali - si veda il caso di Pino Daniele - e solo su impulso degli assessorati competenti. 
 
 

Aldo Giuffè è morto il 26 giugno 2010. Una manciata di mesi, quindi, separano la data della scomparsa dell'attore napoletano dai termini fissati dal regolamento comunale. Concedere una deroga per una personalità che ha tenuto alto il nome di Napoli nel mondo - memorabili l'interpretazione del marinaio Pitrella ne "Le Quattro Giornate di Napoli" di Nanni Loy o i suoi ruoli da caratterista al fianco di Totò - sarebbe a questo punto un atto doveroso. «Ci siamo attivati insieme con la signora Giuffrè affinchè la memoria del grande Aldo resti viva nel cuore di Napoli e dei napoletani - spiega Pino De Stasio - e abbiamo lavorato per ottenere una delibera che impegna il Comune di Napoli ad intitolare una strada a questo suo grande figlio. Purtroppo i regolamenti impongono un'attesa di dieci anni dalla data del decesso, ma riteniamo che una personalità come quella di Aldo Giuffè meriti un piccolo strappo alla regola. Per questo - annuncia l'esponente del secondo parlamentino - nei prossimi giorni ci faremo promotori di nuove azioni volte a sensibilizzare la commissione Toponomastica e l'assessore Clemente».

Aldo Giuffè, morto all'età di 86 anni dopo una lunghissima carriera costellata di successi - e che lo ha visto per anni impegnato in un fruttuoso sodalizio con suo fratello Carlo, scomparso pochi mesi fa - ha sempre amato visceralmente la città di Napoli. Un amore che ha trasmesso a sua moglie Elena che ne custodisce oggi la memoria. «Aldo era napoletano dentro e fuori - spiega Elena Giuffrè - aveva tutti i pregi e tutti i difetti dei napoletani. In ogni sua interpretazione c'era qualcosa che ricordasse il suo essere napoletano. Anche quando aveva successo come attore in America non dimenticava mai i suoi trascorsi e i suoi amici napoletani. Ci stiamo battendo perchè Napoli ricordi degnamente un figlio che l'ha onorata e speriamo che le istituzioni cittadine vogliano concedergli al più presto una strada o una piazza».

Dopo i primi incontri e le prime delibere della II Municipalità già si è cominciato a individuare una strada che potrebbe servire allo scopo: «Aldo è nato in pieno centro storico, a via del Sole - continua ancora Elena Giuffè - quindi mi piacerebbe tantissimo che gli venisse intitolata quella strada. Purtroppo ci sono esempi di artisti a cui sono state intitolate stradine secondarie e nascoste, non mi piacerebbe che mio marito venisse ricordato in qualche vicoletto sperduto. In quel caso - sottolinea - preferirei niente. Comprendo benissimo che ci sono dei regolamenti ben precisi che disciplinano l'intitolazione delle strade a personalità che hanno dato lustro a Napoli, ma nel caso di Aldo parliamo veramente di pochi mesi. Mi auguro che nel prossimo futuro - conclude la signora Giuffrè - sul palazzo dove Aldo ha visto la luce ci sia almeno una targa che ricordi ai napoletani un uomo che per Napoli aveva una sconfinata passione».

Un dettaglio che pochi conoscono: fu proprio Aldo Giuffè, all'epoca giovanissimo speaker radiofonico della Rai, ad annunciare la fine della seconda guerra mondiale. Era il 25 aprile 1945. 
© RIPRODUZIONE RISERVATA