Allarme a Meta di Sorrento: il mare è marrone, scatta l'esposto in Procura

Allarme a Meta di Sorrento: il mare è marrone, scatta l'esposto in Procura
di Massimiliano D’Esposito
Domenica 21 Agosto 2022, 23:00 - Ultimo agg. 23 Agosto, 08:25
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Archiviati i problemi a Sorrento, dove i bagnanti, dopo una decina di giorni, sabato hanno potuto riappropriarsi del mare Bandiera blu del borgo di Marina Grande, e tornata balneabile anche Punta San Francesco a Sant’Agnello, l’emergenza mare si sposta a Meta, dove da giorni - come conferma il dossier fotografico predisposto da Claudio d’Esposito, presidente del Wwf Terre del Tirreno - turisti e residenti si bagnano in acque marroni. «La situazione nei pressi della spiaggia del Purgatorio e del Vallone Lavinola è visibilmente disastrosa – commenta il leader degli ambientalisti -. Da settimane ormai il mare in questo punto della costa si presenta di colore marrone, maleodorante, con scarsa visibilità ed eccesso di fitoplancton, con schiuma e scagliette marroni in galleggiamento, caratteristiche tipiche di inquinamento da sversamenti fognari. Tuttavia, mentre a Sant’Agnello e Sorrento è stato emesso il divieto di balneazione, a Meta e anche a Vico Equense, dove pure sono state rilevate forti criticità, l’Agenzia regionale si è limitata a “sconsigliare” i bagni senza vietarli in maniera assoluta».

D’Esposito, nel preannunciare il deposito di un esposto alla Procura di Torre Annunziata, ritiene che «lasciare nuotare liberamente i bagnanti in un mare carico di enterococchi intestinali ed escherichia coli, senza metterli al corrente del rischio, appare criminoso». Meno drastico il sindaco Giuseppe Tito: «Le analisi che hanno evidenziato valori oltre la norma fanno riferimento al tratto del Purgatorio già interdetto alla balneazione anche per il pericolo di caduta massi».

Per oggi sono attesi nuovi dati di Arpac e, assicura Tito, «in base ai risultati prenderò gli opportuni provvedimenti». 

In realtà l’allarme a Meta era scattato già il 9 agosto, quando sulla penisola sorrentina si è abbattuto il violento nubifragio che ha reso non balneabile Marina Grande a Sorrento. La grande quantità di pioggia caduta in pochi minuti ha finito con il riversarsi nelle condotte fognarie che trasportano i reflui verso il depuratore di Punta Gradelle, a Vico Equense. Ciò perché è ancora irrisolta la questione della commistione tra acque bianche e nere. Le tubature, però, non hanno retto alla pressione e si sono aperti gli overflow, ossia i troppo pieni, che servono in questi casi a preservare gli impianti. Il risultato è stato che in diversi punti della costa si è riversata in mare una enorme quantità di acqua mista a liquami. Il giorno dopo, il 10 agosto, sono arrivati i tecnici Arpac per i prelievi mensili di routine utili a verificare lo stato del mare. L’esito è stato disastroso: batteri fecali rilevati in diversi campioni. Per Marina Grande e Punta San Francesco l’Agenzia regionale per la protezione ambientale della Campania ha decretato il divieto di balneazione, mentre al Purgatorio di Meta e per il tratto tra Santa Maria del Toro e la spiaggia di Seiano a Vico Equense, dove i risultati erano simili, tuffi solo «sconsigliati».

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Adottati due pesi e due misure, dunque? Non proprio. «Nei due tratti di costa abbiamo effettuato il campionamento di routine nei punti prestabiliti con i risultati che erano entro i limiti», chiarisce Emma Lionetti, funzionaria di Arpac. «Si tratta delle zone dove si concentrano i bagnanti. Perché il nostro scopo principale, insieme alla tutela dell’ambiente, è salvaguardare la salute della popolazione». Ma bisogna anche stabilire la qualità del mare. «In ragione delle circostanze eccezionali di quei giorni, con un nubifragio che si è abbattuto sul territorio, abbiamo effettuato ulteriori prelievi straordinari in alcuni punti, in particolare quelli dove scaricano gli overflow, ed anche qui sono emerse alte concentrazioni di batteri fecali – prosegue Lionetti -. Trattandosi, però, di aree non frequentate dai bagnanti, la legge ci impone di comunicare i risultati al sindaco che deve attivarsi per risolvere il problema». Fatto sta che dal 10 agosto a ieri il quadro a Meta è peggiorato. 

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