Allerta meteo, genitori infuriati
e lite De Magistris-Regione

Allerta meteo, genitori infuriati e lite De Magistris-Regione
di Paolo Barbuto
Martedì 23 Ottobre 2018, 10:51
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Scuole chiuse per allerta meteo e duelli in corso in ogni parte della città. C’è quello social fra studenti e genitori con in primi che festeggiano in ogni maniera possibile e i secondi che inveiscono contro chi ha deciso di mandare in tilt l’organizzazione familiare per due gocce di pioggia sulla città; c’è, soprattutto, il duello politico con il sindaco De Magistris che difende la scelta di aver tenuto chiuse le scuole perché ha avuto scarse informazioni dalla Protezione Civile regionale, e la Regione che non scende sul piano della polemica ma chiarisce che tutte le notizie utili sono state fornite a ogni Comune della Campania, compreso quello di Napoli. Così, mentre trionfano sul web le immaginette con de Magistris trasformato in San Gennaro dai ragazzi felici per aver saltato la scuola e si diffondono i «vocali» dei gruppi Whatsapp dei genitori con improperi e maledizioni per aver tenuto chiuse le scuole, il primo cittadino irrompe sulla scena di buon mattino. 
I BOMBARDAMENTI
«In questo Paese si lasciano i sindaci col cerino in mano. Viene diramato un bollettino di allerta meteo arancione e non si danno ulteriori indicazioni. Domenica abbiamo atteso fino a sera di sapere con precisione cosa sarebbe accaduto sul fronte del meteo. Non abbiamo avuto informazioni, perciò ho deciso di tenere chiuse le scuole. Ho badato alla tutela dei ragazzi, degli studenti. Meglio prevenire oggi che piangere domani».
Il messaggio è stato diffuso dalla web tv del Comune, con un lunghissimo intervento del primo cittadino che, una volta visionato a Santa Lucia, non ha provocato reazioni ufficiali: «La protezione civile regionale svolge con precisione e puntualità il proprio compito - è la replica filtrata dagli uffici della Regione - poi c’è la protezione civile comunale che deve raccogliere le informazioni, approfondirle e agire di conseguenza».
Il fatto è che De Magistris si aspettava dettagli millimetrici sulle zone della città colpite dall’annunciata bomba d’acqua (che invece non è arrivata), e l’ha chiarito con vigore: «Vengono spesi soldi per predisporre bombardamenti chirurgici sulle città nei quali muoiono spesso anche i civili, e non si investe per realizzare previsioni dettagliate per salvare la vita dei cittadini», ha tuonato lanciandosi in un paragone paradossale.
LA PRECISIONE
Probabilmente il sindaco s’aspettava ulteriori notizie dopo aver letto dell’allerta arancione lanciata dalla Protezione Civile Regionale, sperava che ci fossero dettagli puntuali sui quartieri, magari sulle strade dove gli accumuli d’acqua sarebbero stati più intensi. Dagli uffici della Protezione Civile regionale hanno tentato di chiarire, senza mai far riferimento e nemmeno polemica con il primo cittadino di Napoli, che le previsioni di quegli uffici sono di carattere regionale e non possono individuare comune per comune, anche se, spiegano: «Abbiamo un’organizzazione estremamente precisa che prevede la suddivisione del territorio regionale io otto differenti aree per le quali ogni giorno forniamo indicazioni sul meteo e suggerimenti sugli eventi che potrebbero derivare», il lavoro certosino di quegli uffici viene considerato fra i migliori d’Italia, anche se gli addetti evitano di vantarsene ufficialmente.
Insomma la questione viene ribaltata sulla struttura comunale che avrebbe dovuto affrontare la questione anche se il sindaco insiste nello spiegare che non ci sono alternative.
DONALD TRUMP
«I cambiamenti climatici ci sono, eccome - tuona de Magistris - non sono un’invenzione come sostiene Donald Trump. Per questo abbiamo il dovere di stare con gli occhi aperti e di badare alla tutela della cittadinanza. E di fronte a questa incertezza climatica cosa prevede lo Stato? Di lasciare ai sindaci una decisione “empirica” sul da farsi. Il problema è che non c’è attenzione e non si vogliono fare investimenti per garantire sicurezza ai cittadini. Per questo ho preso una decisione: d’ora in poi quando verrà diramato un bollettino di allerta arancione io terrò sempre chiuse le scuole». Entusiasmo degli studenti. Anche perché nei mesi autunnali i giorni di allerta color arancio sono in media una decina: tutti giorni di festa annunciata a scuola, una vera pacchia. 
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