Alta velocità, si guasta il treno:
viaggio da incubo Torino-Napoli

Alta velocità, si guasta il treno: viaggio da incubo Torino-Napoli
di Elena Romanazzi
Domenica 1 Settembre 2019, 23:01 - Ultimo agg. 2 Settembre, 07:00
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Succede. Forse troppo spesso e prevalentemente durante il fine settimana. È stata una domenica bestiale per chi si è messo in viaggio da Torino con destinazione finale Salerno. Treno numero 9305, arrivato poi con il numero 9307 a Salerno con tre ore di ritardo, 180 minuti. Cosa è successo. Partito in orario alle 8.30 dopo neanche un’ora si è fermato sempre in Piemonte. Impossibile ripararlo. E già i passeggeri a bordo erano in fibrillazione.

 

LE MANOVRE
Si è aspettato un po’. Alle 10 sono iniziate le manovre di retrocessione del convoglio, un Frecciarossa, a Torino Stura. Ed è iniziata l’odissea. Un guasto tecnico non subito dichiarato perchè spiegano da Trenitalia solo quando si ha la certezza allora si comunica, non si possono dare informazioni generiche ma devono essere dettagliata. Alle 10 la retrocessione del treno è completata. Ne deve arrivare un altro per consentire il trasbordo dei passeggeri. È stracolmo. Ci sono i vacanzieri che rientrano a casa, ma ci sono soprattutto i tifosi napoletani che hanno scelto di seguire non in tv ma allo stadio l’attesa partita Juventus-Napoli. Scendere e risalire è stata una operazione relativamente veloce. Ci sono voluti venti minuti, tra trasbordo di bagaglio e altri, caldo infernale e insofferenza dal momento che il viaggio era iniziato appena un’ora prima. Alle 10.20 è ripartito. Accumulando ritardi su ritardi. E generando un po’ di caos nelle altre stazioni.

L’UMORE A BORDO
Preoccupati ma non troppo. Tutto sommato c’era ritardo ma alla fine la situazione è andata liscia almeno così si pensava. Anche se l’attesa aumentava. Intorno all’una il convoglio si trovava - quando doveva essere arrivato già Napoli ancora in Emilia. Le proteste non sono mancate anche - a detta dei passeggeri - per la carenza di informazioni. Quelle solite: «Guasto tecnico» che tanto danno fastidio ai passeggeri soprattutto quando i minuti di ritardo corrono e snervano. Come se non bastasse una donna si sarebbe sentita male a bordo del treno. Un calo di pressione e la richiesta da parte del capotreno di un medico. Giornata da dimenticare almeno per chi è salito sul Frecciarossa, dieci anni di Alta velocità anche se a volte va davvero al rallenty.

RIMBORSI
Trenitalia alle accuse rispetto alla mancanza di informazioni ai passeggeri fa sapere che queste - anche agli utenti in attesa nelle altre stazioni - sono state fornite anche in modalità «smart caring» ovvero con mail e sms. Previsto per chi ha vissuto questa odissea il rimborso totale del titolo di viaggio ma per i soli clienti a bordo al momento dell’inconveniente perchè gli altri- sono stati fatti salire su altri convogli senza far pagare la differenza del cambio treno..

I DISAGI
Gli ultimi giorni di agosto sono stati caratterizzati dai disagi. Basti andare indietro al 27 agosto. Un guasto tecnico al sistema di circolazione dei treni tra Anagni e Ceccano manda letteralmente in tilt l’Alta velocità. Ritardi su ritardi e sulla da Roma a Napoli si viaggia via Formia, sulla vecchia direttrice che taglia fuori la fermata di Napoli Afragola, un disastro per i pendolari che hanno subito anche in quella ritardi tra gli 80 e 100 minuti, rientrati solo nella tarda serata del 27. Capita. Ma per chi viaggia tutti i giorni ogni minimo ritardo che sia di dieci o venti minuti è sempre tempo prezioso tolto ad una vita da pendolari che facile non è.
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