Napoli, donna intubata ricoperta dalle formiche: è choc all'ospedale San Giovanni Bosco

Napoli, donna intubata ricoperta dalle formiche: è choc all'ospedale San Giovanni Bosco
Sabato 10 Novembre 2018, 13:06 - Ultimo agg. 20:37
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Le immagini irrompono sui social a metà mattina in tutta la loro crudezza: ritraggono una donna inerme, intubata in un letto d'ospedale, ricoperta di decine di formiche. In sottofondo i commenti dei familiari degli altri pazienti e degli autori del video. La donna, una cingalese di 71 anni, Thilakawathi D., è in coma da giorni al San Giovanni Bosco di Napoli. Il fatto che non sia cosciente, e che sia un soggetto indifeso davanti a quell'invasione di insetti che le salgono sul corpo fin sotto la gola, aumenta l'indignazione.



A sollevare il caso è il consigliere regionale dei Verdi Francesco Borrelli. Dopo la sua denuncia, il direttore sanitario dell'ospedale, Giuseppe Matarazzo, dispone la bonifica della stanza e l'apertura di un'inchiesta interna.

Nel pomeriggio arrivano i Nas e gli uomini del Nucleo Ispettivo dell'Asl Napoli 1 guidati dal direttore sanitario. Con loro i dirigenti dell'assessorato regionale. Due le indagini, quelle dei militari del Nas, che potrebbero sfociare in un intervento della Procura, e quella amministrativa in cui confluiscono quella interna, quella dell'Asl e quella dell'assessorato regionale. La donna occupava un letto vicino alla finestra e ai condotti dell'aria condizionata. Sul muro spicca una crepa: potrebbe essere stata quella la via d'accesso dall'esterno delle formiche, o gli stessi condotti dell'aria condizionata. Le soluzioni di glucosio contenute nelle flebo potrebbero aver fatto il resto, attirando le formiche come mosche al miele. Tuttavia nessuna ipotesi è esclusa, neanche quella dell'incidente provocato in maniera dolosa.
 


«Chiederemo al presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, un dettagliato piano di interventi affinché episodi simili non si verifichino più», fa sapere il ministro della Salute, Giulia Grillo, in attesa dell'esito delle ispezioni. «Fino a ieri non vi era una situazione simile. In ogni caso sono state avviate tutte le procedure per accertare responsabilità e cause di quanto avvenuto» dice il direttore Matarazzo.

Se tra familiari e pazienti monta l'indignazione, a sorpresa sono i familiari della signora cingalese a spezzare una lancia in favore del presidio medico napoletano. Non solo - fanno sapere - non sporgeranno denuncia. Ma - tramite il consigliere Borrelli - fanno pervenire la loro gratitudine al presidio partenopeo che si è preso cura della donna che, già gravemente malata, doveva rientrare in Sri Lanka lo scorso 22 ottobre. Un desiderio, il ritorno nella terra natia, forse l'ultimo date le condizioni, che si scontrò con il no della compagnia aerea che non dette l'ok al viaggio in assenza di un medico. L'approdo al San Giovanni Bosco, in condizioni già compromesse, fu la soluzione naturale vista la vicinanza all'aeroporto.



«Al netto dell'episodio di oggi che va condannato, i familiari ritengono che la signora sia stata assistita con tutte le premure. Ora mi hanno chiesto di fare un appello - spiega Borrelli - vogliono che torni a casa, nel suo Sri Lanka, ma serve un medico che si offra di accompagnarla».

Sulla vicenda - che rimanda a due precedenti recenti, tutti e due datati 2017, con la presenza di scarafaggi e zanzare, sempre al San Giovanni Bosco, e di formiche in un altro ospedale partenopeo, il San Paolo - il Codacons annuncia un esposto in Procura. 

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