«Quello che mi preoccupa, e non poco, - dice ancora Zuccarelli - è l'assoluta mancanza di una volontà che sia una e unica. Programmare significa prendere decisioni che potranno avere corpo negli anni, qui invece pare si proceda decidendo tutto e il contrario di tutto. Il risultato, ovviamente, è il caos e la perdita di risorse. Basti pensare a quello che è accaduto nell'Ospedale del Mare, dove da un punto nascita si è passati ad una cardiochirurgia».
«Ciò che si programma oggi - dice segretario regionale dell'Anaao - lo si riuscirà a realizzare, se tutto va bene, tra 7 o 10 anni.
Basti vedere con quanta difficoltà si andati avanti sul CTO. Ma di esempi ce ne sono moti altri. Inoltre, cambiamenti radicali necessitano di essere approvati a Roma ma, se per ottenere la nomina del commissario sono serviti sei mesi, non oso immaginare in questo caso. Tanto più in periodo di campagna elettorale. Il nodo della questione - conclude Zuccarelli - è nella capacità di definire una linea d'azione e portarla avanti in maniera coerente».