La lotta ai falò illegali per l'Immacolata arriva anche nella città della pasta. Oggi, il sindaco di Gragnano Paolo Cimmino ha firmato un'ordinanza che vieta il trasporto e l'accensione «di pire in legno e altro materiale infiammabile» per i prossimi 7 e 8 dicembre.
Un provvedimento reso necessario dalla comparsa di diverse cataste di legname accumulate in vari punti della città nelle ultime settimane, segno evidente che la tradizione tipica della vicina Castellammare - di cui si è appropriata da anni la camorra per svolgere una pericolosa sfida tra quartieri - ha valicato i «confini» gragnanesi. Anche lo scorso anno, alcuni «fucaracchi» furono appiccati al Parco Imperiale, in via Castellammare e in altre zone di Gragnano.
Da settimane, nonostante i divieti dettati dall'emergenza Covid, ragazzini dei vari quartieri stanno girando, rubando legna da proprietà private.
Due anni fa, nel «bronx Faito» del rione Savorito di Castellammare, andò in scena il triste spettacolo del falò della camorra, con un striscione di minacce ai collaboratori di giustizia «così muoiono i pentiti, abbruciat» e un manichino impiccato che furono dati alle fiamme durante un concerto neomelodico.