Zerocalcare al corteo per Ugo Russo a Napoli: «È una battaglia per la nostra democrazia»

Zerocalcare al corteo per Ugo Russo a Napoli: «È una battaglia per la nostra democrazia»
di Andrea Aversa
Sabato 26 Febbraio 2022, 20:23 - Ultimo agg. 21:31
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Ieri la presentazione di 'Strati' il fumetto dedicato alla vicenda di Ugo Russo e oggi il corteo organizzato dal comitato 'Verità e giustizia'. Venerdì una piazza Montecalvario gremita, sabato pomeriggio la manifestazione organizzata in via Toledo. Il fumettista Zerocalcare ha partecipato ad entrambe le iniziative: «Stando a Napoli mi è sembrato normale trattenermi un giorno in più e far parte di un evento che è strettamente collegato a quello precedente».

Sono passati due anni dalla notte tra il 29 febbraio e il primo marzo 2020. Ugo Russo, 15 anni, ha perso la vita nel tentativo di fare una rapina ad un carabiniere in quel momento non in servizio.

Il militare era armato ed ha esploso diversi colpi d'arma da fuoco che hanno ucciso il giovane. È in corso un'inchiesta per accertare se ci sia stato o meno un eccesso di legittima difesa e soprattutto se il 15enne sia deceduto per omicidio doloso e volontario. 

Ad oggi, però, le indagini preliminari ancora non sono state concluse e la data del processo non è stata definita. A disposizione della famiglia Russo e del comitato 'Verità e giustizia per Ugo Russo' c'è solo una perizia che avrebbe ricostruito la dinamica di quella tragedia. «Pare, da un esame della polizia Scientifica - ha dichiarato Alfonso De Vito, esponente del comitato - che Ugo sia stato vittima di un'esecuzione. Un proiettile lo avrebbe colpito alla testa mentre era in fuga. Da due anni la sua famiglia è in attesa di conoscere la verità. Ottenere giustizia farebbe bene alla democrazia e alle istituzioni di questo Paese».

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E da due anni l'opinione pubblica è divisa sul tema. Tra chi si è scagliato contro il giovane che «se l'è cercata» e la sua famiglia «incapace di crescere un figlio nella legalità» e chi sta continuando a denunciare i presunti abusi dello Stato attraverso gli uomini in divisa. Nel mezzo una polemica per un murale dedicato alla memoria del 15enne e realizzato ai Quartieri Spagnoli dalla street artist Leticia Mandragora. Eppure, da un punto di vista sociale, quella di Ugo Russo è una vicenda che riguarda tutti noi.

 

«A Napoli ci sono state anche altre storie drammatiche come quella di Ugo Russo (i casi Davide Bifolco e Luigi Caiafa, ndr) - ha spiegato Zerocalcare - L'aspetto più triste sono i silenzi e i depistaggi che avvengono quando poi sono coinvolti esponenti delle forze dell'ordine. Se il voler far luce su questi fatti viene vista come un'offesa e certi argomenti restano intoccabili, vuol dire che i principi di uno stato di diritto hanno perso di valore».

«Noi non ci fermeremo mai e continueremo a lottare - ha detto Vincenzo Russo, papà di Ugo - Non smetteremo di chiedere verità e giustizia. Ugo era un ragazzino di 15 anni che ha sbagliato e doveva pagare ma non con la morte. Mi auguro di non dover scendere più in piazza. Spero arrivino presto novità importanti».

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