Diciannove anni in appello a carico di Mario Perrotta (che in primo grado incassó 22 anni), per la morte di Arianna Flagiello, sei anni fa nell’area collinare. È il verdetto della corte di appello, che ha accolto le conclusioni della procura generale (morte come conseguenza di maltrattamenti e estorsione), in relazione alla decisione di Arianna di togliersi la vita per troncare la relazione del suo convivente.
Accolte le conclusioni della parte civile (assistita dal penalista Pinchi Coppola), dell’associazione guidata dall’avvocato Giovanna Cacciapuoti. Difeso dai penalisti Vanni Cerino e Sergio Pisani, l’imputato ha atteso in aula il verdetto.