Assalti a banche e caveau
sette napoletani gli «arieti»

Assalti a banche e caveau sette napoletani gli «arieti»
di Nico Falco
Giovedì 20 Ottobre 2016, 13:43 - Ultimo agg. 13:47
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Operazione Campo Mi.Na.To, come Milano, Napoli e Torino, le tre città da cui proveniva il gruppo: i napoletani erano esperti negli assalti ai caveau e ai furgoni portavalori, i torinesi nell'apertura delle serrature, i milanesi erano il cavallo di Troia per entrare negli obiettivi. Col supporto della batteria di lavoro e con una organizzazione curata in tutti i particolari avevano già messo a segno un furto da venti milioni a Torino e ne stavano preparando un altro che avrebbe fruttato anche di più. Dopo sei mesi di indagini serrate, con l'operazione Campo Mi.Na.To., sono scattate 18 misure di custodia cautelare per associazione per delinquere finalizzata alla commissione di furti e rapine, eseguite dalle Squadre Mobili di Milano, Napoli e Torino; 13 sono in carcere, 4 agli arresti domiciliari e una prevede un obbligo di firma. Il furto record era stato commesso tra il 23 e il 26 aprile 2016, tra il fine settimana e il ponte del 1 maggio. Oltre 10 persone erano entrate attraverso un foro perimetrale nel seminterrato della banco SanPaolo di corso Peschiera, a Torino, con l'aiuto di due guardie giurate dell'istituto esterno All System della sala controllo, nella sede della banca Intesa SanPaolo a Milano. I vigilanti avevano silenziato gli allarmi provenienti da Torino, manomissione non rilevata nemmeno da un secondo sistema di allarme esterno al circuito San Paolo, consentendo ai ladri di scassinare la porta blindata del caveau e un centinaio di cassette di sicurezza.

Le indagini, tra accertamenti telefonici, tabulati e pedinamenti portarono all'individuazione dei componenti della banda, facendo scoprire che era già in preparazione già un altro raid per il 9 giugno ai danni della Battistolli, una società di trasporto valori con sede a Paderno Dugnano, nel Milanese. Con l'espediente di una finta consegna il personale sarebbe stato immobilizzato e, con copie di telecomandi e chiavi, i ladri avrebbero raggiunto la sala conta, ancora con la complicità di vigilanti corrotti. Sarebbero scappati su un furgone a noleggio con targhe contraffatte, apparentemente riconducibili proprio alla società rapinata. Bottino previsto: oltre venti milioni di euro. La rapina è stata sventata dalle Squadre Mobili di Torino e Milano nel giorno previsto per l'irruzione con un blitz nella base logistica, una villetta a Paullo, in provincia di Milano.

C'erano tutti gli indagati tranne i due torinesi, usciti poco prima. Furono trovate maschere di lattice e indumenti per il travestimento, un'arma clandestina e delle pistole giocattolo, materiale informatico sulla società da rapinare e immagini dei sistemi di sorveglianza della banca derubata, duplicati di chiavi e telecomandi, attrezzi da scasso e numerosi cellulari usati per creare una rete chiusa; in un garage c'era parte della refurtiva del precedente furto. Destinatari delle misure i napoletani Giuseppe e Salvatore Avagnano, 52 e 47 anni; i torinesi Giovanni La Montagna e Luigi Vurro, 51 e 64 anni; i complici dell'area milanese, guardie giurate, Andrea e Vincenzo Di Flora, 43 e 44 anni, Alessandro Luigi Salemi, 26 anni, Maurizio Paesano, 38 anni, Saverio Aquino, 40 anni, Andrea Nunzio Di Stefano, 45 anni, Silvestro Minio, 53 anni, Angelantonio De Angelis, 45 anni, e Marcellina Bussini, 53 anni, sottoposta ad obbligo di firma; i sodali, Salvatore e Rosario Castiello, 60 e 48 anni, Andrea Iapigio, 41 anni, Alfonso Paduano, 52 anni, Arcangelo Simeone, 59 anni, e un'altra persona che resta da ricercare.