Vesuvio, la banda di rapinatori terrorizza i turisti ma mancano i controlli

Vesuvio, la banda di rapinatori terrorizza i turisti ma mancano i controlli
di Francesca Mari
Venerdì 28 Maggio 2021, 08:55 - Ultimo agg. 10:48
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Banda dello scasso in azione sul Vesuvio. In dieci giorni sono stati danneggiati sei auto di turisti e operatori e un camper. Dopo l'episodio di una decina di giorni fa, quando nel parcheggio a quota 800 furono danneggiate tre vetture, tra cui quella di una famiglia di turisti francesi, mercoledì la banda è tornata a colpire. Sono state trovate tre automobili con finestrini rotti - verosimilmente con sassi o strumenti da scasso - e un camper con la serratura forzata. I malfattori sono riusciti a rubare solo i bagagli da una delle auto, i cui proprietari hanno sporto denuncia per furto ai carabinieri della tenenza di Ercolano.

I tentativi di furto ed episodi così ravvicinati nel tempo stanno creando una vera e propria psicosi tra gli operatori del Vesuvio e i turisti che al ritorno dalla visita al Gran Cono rischiano di trovare le loro auto danneggiate. In realtà, il problema principale dell'area, oltre alla mancanza di telecamere di videosorveglianza, è lo stop, dal 31 dicembre del 2019, del servizio di sosta gestito dal Comune di Ercolano e dalla polizia municipale. A causa della pandemia nell'ultimo anno e mezzo il servizio non è stato più ripristinato per cui sia l'ex parcheggio comunale a quota 800 sia la strada che porta al cratere sono in preda all'anarchia. Naturalmente, l'area è stata presa d'assalto dai parcheggiatori abusivi, di cui uno, A.S., è stato sorpreso e denunciato domenica mattina dagli agenti della polizia municipale di Ercolano, agli ordini del comandante Francesco Zenti, nel corso dei controlli mirati in sinergia con le altre forze dell'ordine.

Dopo i raid, carabinieri, polizia e vigili urbani stanno monitorando la zona con appostamenti e auto civetta anche nei week end, quando l'afflusso al cratere è più intenso con 700 ingressi al giorno a fronte dei cento quotidiani infrasettimanali. I turisti che arrivavano in cima con le auto o i camper parcheggiavano lungo la strada o nell'ex parcheggio, non custodito, ignari di quello che avrebbero trovato al ritorno dall'escursione. Essendo la strada isolata è stato facile per la banda dello scasso danneggiare le auto, allo scopo di svaligiarle perché consapevoli che i turisti potevano aver lasciato bagagli e oggetti di valore. Ma dei vari colpi, solo uno è stato messo a segno e i malviventi sono riusciti a rubare i bagagli di un turista. Nelle altre auto non c'era nulla.

 

Il presidente dell'Ente Parco, Agostino Casillo, ha chiesto il potenziamento dei controlli. «Tutto il lavoro che stiamo facendo - ha commentato - per ripristinare la legalità sul Vesuvio e garantire visite in sicurezza viene vanificato da quattro delinquenti. Mi auguro e sono certo che le forze dell'ordine al più presto riescano ad individuare i responsabili». Molta tensione anche tra le guide vulcanologiche che, oltre ad essere state anch'esse vittime dei raid, tengono il polso della situazione e degli umori dei turisti. «Sono molto amareggiato e nel contempo deluso - ha commentato Paolo Cappelli, presidente delle guide - perché stiamo dando un'immagine allucinante del Vesuvio al mondo intero. Prima il problema della mancanza dei bagni, poi quello dell'abolizione della biglietteria fisica che ha creato problemi ai turisti ma anche a croceristi e tour operator, ora quello dei raid. Il Vesuvio peggio di così non è mai stato, ci vuole una risposta forte. Stiamo parlando del Vesuvio, vulcano famoso in tutto il mondo e secondo sito turistico in Campania dopo Pompei». 

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