Assenze, bufera sulla Municipalità:
a Napoli consiglieri indagati

Assenze, bufera sulla Municipalità: a Napoli consiglieri indagati
di Giuseppe Crimaldi
Giovedì 26 Settembre 2019, 23:01 - Ultimo agg. 27 Settembre, 18:57
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Per il momento i nomi iscritti nel registro degli indagati sono due, ma a breve i riflettori della Procura potrebbero estendere il loro campo d’azione, perché la zona grigia pare decisamente più estesa. Presenti sulla carta, ma materialmente assenti ai lavori della commissione, sospetta l’accusa: per questo due consiglieri della VI Municipalità (Barra, Ponticelli, San Giovanni a Teduccio) risultano indagati con l’ipotesi di falsità per induzione in errore del pubblico ufficiale. Si tratta di Gennaro Cierro e di Concetta Viscovo.

LA DENUNCIA
Non nasce per caso l’indagine affidata al sostituto procuratore Sergio Amato, magistrato esperto che dopo anni di lavoro alla Direzione distrettuale antimafia oggi è in forza alla sezione Reati contro la pubblica amministrazione.
Tutto ha inizio il cinque aprile 2017, quando è convocata la commissione Ambiente e territorio della Municipalità. Tra gli undici consiglieri convocati ve ne sono due che firmano diligentemente alle ore 9 ma che poi risulteranno assenti alla chiusura dei lavori. Com’è possibile? Che cosa è accaduto ai due amministratori locali per farli volatilizzare? 

 

A denunciare l’anomalia saranno alcuni esponenti locali del Movimento 5 Stelle, ai quali non sfugge quella strana “evaporazione”: i quali, carte alla mano, documentano come un esponente del Pd ed una consigliera di una lista civica hanno sì, effettivamente firmato di proprio pugno l’ingresso in commissione, senza tuttavia mai controfirmare il verbale alla fine dei lavori (e difatti alla voce “uscita” il segretario verbalizzante li dichiarerà “assenti”.

IL SOSPETTO
Di qui nasce il sospetto degli inquirenti: i due consiglieri municipali - uno dei quali, raggiunto telefonicamente ieri dal nostro giornale, ha preferito non commentare i fatti - avrebbero firmato la presenza e intascato il gettone di presenza senza però mai partecipare effettivamente alla seduta. Ora gli investigatori (la delega d’indagine è stata affidata alla Polizia di Stato) vogliono capire se si tratti di un episodio isolato o, piuttosto di un malcostume più esteso. E per questo la Procura ha ordinato anche l’acquisizione di tutti i verbali ed atti ufficiali relativi alle attività delle commissioni degli ultimi mesi.

IL VERBALE
Ma torniamo alla seduta del cinque aprile di due anni fa. Ai lavori della commissione Ambiente, territorio e manutenzione urbana della VI Municipalità figuravano presenti - oltre ai due indagati - altri nove consiglieri: tutti risultano effettivamente aver preso parte regolarmente alla seduta (seppure con presenze temporali variabili tra i 50-60 minuti e le tre ore). 
Tra il materiale acquisito dagli inquirenti, però, ci sono anche i fogli di presenza mensile ai lavori interni alle commissioni della Municipalità: fogli dai quali emergono con chiarezza come ci siano stati veri e propri “stakanovisti” (con presenze certificate fino a 17 sedute al mese) e chi addirittura non ha preso parte ai lavori nemmeno una volta (zero presenze). 

PROFILI CONTABILI
Ma non è ancora tutto. Perché laddove emergessero responsabilità penalmente rilevanti del caso potrebbe occuparsi anche la magistratura contabile. Ricordiamo che la presenza di ogni consigliere ai lavori del “parlamentino” locale, come a quelli delle singole commissioni viene compensata con un gettone di presenza di circa 50 euro lordi a seduta. Dunque si tratta di capire se possa esserci qualche furbetto che firma la presenza per poi subito dopo allontanarsi: comportamento che configurerebbe anche un danno erariale. Naturalmente per i due consiglieri municipali di Ponticelli finiti al centro del caso vale il principio della presunzione di innocenza: entrambi potrebbero essere ascoltati dal magistrato già a breve chiarendo così la loro posizione.
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