Il sombrero di Papa Francesco
tra i doni per l'asta di Sepe

Il sombrero di Papa Francesco tra i doni per l'asta di Sepe
di Diego Scarpitti
Lunedì 4 Dicembre 2017, 16:25 - Ultimo agg. 22:23
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Il sombrero messicano recante il nome di Papa Francisco, una riproduzione della cazzuola e del martello usati dal Pontefice Paolo VI per l’apertura e la chiusura della Porta Santa nel 1975, impreziositi dall’impronta della mano del Santo Padre, un vaso in porcellana e una originale scacchiera del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. E ancora quattro acqueforti del maestro Francesco Corni, realizzate su lastre in rame e stampate a mano, inviate dal Presidente del Consiglio, onorevole Paolo Gentiloni, la carafa del metropolita di Costantinopoli, il quadro dell’Ultima Cena devoluto da Antonio Greco, ex presidente del Tribunale di Torre Annunziata, candelabri, presepi in terracotta e tanto altro. Non si contano, inoltre, per bellezza e valore gli oggetti donati dal Prefetto, Carmela Pagano, dal sindaco Luigi de Magistris, dal Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, e da Rosa D’Amelio a capo del Consiglio regionale, senza dimenticare quelli dei cittadini. Sono questi i preziosi che lunedì 15 dicembre alle ore 19 verranno battuti all’asta nell’annuale serata di beneficenza per l’infanzia nell’Auditorium Rai di Napoli. Allo spettacolo daranno il loro contributo gli artisti di Made in Sud, insieme ad Andrea Sannino e Anna Capasso. Battitore d’eccezione Peppe Iodice e a presentare il tradizionale evento, giunto alla 12ᵃ edizione, Veronica Maya.
 


La Chiesa di Napoli e il Cardinale Crescenzio Sepe rinnovano con forza l’invito alla solidarietà. Il ricavato sarà destinato all’acquisto di incubatrici ed ecografi per il reparto pediatrico dell’Ospedale San Paolo, per l’Ospedale dei Colli (cardiologia pediatrica), in favore dell’Ospedale Santobono – Pausilipon (pediatria oncologica), a sostegno di un progetto per bambini autistici dell’Azienda Ospedaliera Universitaria Federico II. Molteplici le richieste d’aiuto pervenute e le proposte di interventi. «Non possiamo chiudere gli occhi dinanzi alle necessità dei piccoli e degli indifesi. L’umanità che non parla e non si esprime trova nella generosità dei napoletani una risposta veramente spontanea e significativa. Il tentativo di sensibilizzare tutti i livelli istituzionali significa che il bene c’è ed esiste. C’è L’umanità sana si prodiga per l’umanità ammalata» dichiara l’Arcivescovo metropolita Sepe. Dal 2006 innumerevoli le iniziative concretizzate dalla Chiesa di Napoli in sinergia con la Rai, come ad esempio il reparto pressurizzato per bimbi leucemici al Pausilipon, fino alla modernissima ambulanza attrezzata per il trasporto in emergenza dei bambini nati precocemente e affetti da gravi disturbi in dotazione all’Azienza Policlinico Vanvitelli (ex SUN). Infine l’inaugurazione (in data 13 dicembre 2017) del nuovo reparto per la cura dentaria di disabili non collaboranti, da ospedalizzare al Policlinico della Federico II. «Quanto si riesce a ricavare dall’asta è sempre superiore alle più rosee previsioni, frutto del coinvolgimento di tutti, sotto la direzione della carità e della solidarietà. Si rende bella così la nostra anima e la nostra città, provando a migliorare la vita degli altri».

Convinto, non da oggi, della validità della manifestazione Francesco Pinto, Responsabile Centro di Produzione TV di Napoli. «Ancora una volta la concretezza prevale sull’emotività. L’asta benefica racconta, ancora una volta, la vicinanza del servizio pubblico e lo stretto rapporto con la città. Centro di Produzione Rai da intendersi come fabbrica di sogni e speranze, che regala sorrisi con i suoi artisti per vivere bene». Adesione piena da parte di Nando Mormone, produttore di Made in Sud, che ribadisce la «volontà di spendersi per gli altri e allargare gli spazi di normalità» attraverso l’esempio e l’impegno dei comici partenopei. «Diffondete il bene, la solidarietà, la gratuità» l’appello conclusivo che il Cardinale Sepe ha rivolto non solo ai giornalisti ma agli uomini di buona volontà. «Non amiamo a parole ma con i fatti». 
 

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