AstraZeneca, De Luca dice no al mix di vaccini in Campania: «È l'ora della chiarezza»

AstraZeneca, De Luca dice no al mix di vaccini in Campania: «È l'ora della chiarezza»
di Adolfo Pappalardo
Lunedì 14 Giugno 2021, 07:00 - Ultimo agg. 19:41
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Il piano vaccinale rallenta ancora, tra le polemiche, sulla somministrazione del vaccino Astrazeneca. Nonostante le rassicurazioni del ministro Speranza e del premier Draghi dalla Cornovaglia. In particolare, infatti, il ministero della Salute su parere degli esperti precisa che la seconda dose di vaccino diverso rispetto a quello utilizzato per la prima somministrazione, «è sicura e ci sono studi che dimostrano come possa dare una risposta immunitaria anche migliore». «Tutto chiarito, andiamo avanti», incita invece il premier Draghi dal G7 in Cornovaglia. È un modo per chiudere con l'incertezza e mettere in riga le Regioni che, da qualche giorno, si sono trovate disorientate. Tutto risolto? Macché. Perché il governatore della Campania, determinato come al solito, stoppa il mix di vaccini e scatena un fronte di polemiche iniziato già da qualche giorno. Non solo. Perché la Campania non somministrerà più vaccini a vettore virale, dunque stop ad Astrazeneca e a J&J, neanche a chi ha più di 60 anni.

«Su Astrazeneca le autorità sanitarie hanno ulteriormente precisato che va evitato per chi ha meno di 60 anni, rendendo perentoria la raccomandazione che già c'era.

L'indicazione dei nostri scienziati insieme al ministero della Salute, e insieme all'Aifa, vanno nella direzione che ho indicato e cioè sull'utilizzo di AstraZeneca sopra i 60 anni sia per la prima che per la seconda dose. Per questo chiediamo alle autorità regionali di allinearsi ai piani. Le indicazioni degli scienziati - ribadisce il ministro della salute Speranza - vanno assolutamente rispettate». Poi riferendosi al mix di vaccini chiarisce: «La vaccinazione eterologa è già utilizzata da Paesi importanti come la Germania da diverse settimane, ma anche in altre aree del mondo, e i risultati sono incoraggianti. Vi sono alcuni studi che testimoniano come la risposta immunitaria sia persino migliore di quella con due dosi dello stesso vaccino».

A sostegno della linea espressa dal ministro della Salute arrivano anche le parole del premier nella conferenza finale del G7, precedute dalle condoglianze per la famiglia di Camilla, la diciottenne morta a Genova. «È una cosa tristissima che non doveva avvenire», dice Draghi parlando di «responsabilità difficili da ricostruire». Poi precisa: «Ogni punto è stato chiarito dal ministro Speranza. C'è un'adesione spontanea delle Regioni alla linea del governo. Lo stesso premier poi risponde ad una delle questioni più spinose, ovvero di chi sia la responsabilità degli open day con Astrazeneca somministrato agli under 60, organizzati dalle Regioni anche sulla base di una lettera in cui il Cts non rilevava «motivi ostativi». Ed anche in questo caso il premier ribadisce: «È molto complicato ricostruire responsabilità».

Infine su una eventuale ripartenza dei contagi come sta accadendo in Gran Bretagna per una presunta variante Delta rassicura: «Facciamo il tampone a tutti quelli che arrivano da fuori. Se dovessero ripartire i contagi dovremo reinserire la quarantena per chi arriva dall'Inghilterra ma non ci siamo ancora. Però come sempre bisogna essere pronti a reagire immediatamente se le cose non vanno secondo i piani». 

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Fine della questione? No, come dimostrano le parole di Vincenzo De Luca che già venerdì ha accusato ministero e commissariato sulla vicenda Astrazeneca: «Stiamo assistendo a una vicenda sconcertante», prima di annunciare il blocco del farmaco agli under 60. Poi ieri la nuova presa di posizione «perché - spiega l'ex sindaco di Salerno - il livello di confusione esistente rischia di pregiudicare lo stesso prosieguo della campagna vaccinale». E annuncia un cambio di marcia. E quindi per gli under 60 che sono stati vaccinati con Astrazeneca «non si somministrano vaccini diversi dalla prima dose, sulla base di preoccupazioni scientifiche che invieremo al governo» dice il presidente della Campania annunciando anche un'altra scelta contraria a quelle del governo: la regione non somministrerà più vaccini a vettore virale, dunque Astrazeneca ma anche J&J, neanche a chi ha più di 60 anni. Mentre prosegue la vaccinazione di massa con vaccini Pfizer e Moderna e solo «chi ha fatto la prima dose di Astrazeneca sopra i 60 anni, può completare il ciclo con una seconda dose Astrazeneca».

Questo perché «occorre dunque - attacca De Luca - ricostruire il rapporto di fiducia verso lo Stato, oggi fortemente compromesso. Al tal fine sarebbe irresponsabile ogni atteggiamento di minimizzazione dei problemi. La realtà è che da oggi cambia completamente la programmazione vaccinale». Mentre ritorna sul suo cavallo di battaglia: «Si riconduca la funzione del commissario a un lavoro esclusivamente tecnico-operativo, relativo alla distribuzione dei vaccini e la comunicazione medico-scientifica al solo ministero della Salute, che deve assumersi la responsabilità di fornire gli orientamenti, facendo parlare una sola persona incardinata nel ministero stesso. E ci dicano semplicemente se il farmaco è consentito oppure vietato». Mentre da Santa Lucia fanno trapelare che il blocco non rallenterà la campagna di vaccinazione anche se a metà della prossima settimana sono in arrivo 50mila dosi di Astrazeneca. Che da oggi possono andare solo agli over 60. Ma per la seconda dose. 

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