AstraZeneca, caccia a 115mila dosi Pfizer ​per i richiami in Campania: slitta immunità

AstraZeneca, caccia a 115mila dosi Pfizer per i richiami in Campania: slitta immunità
di Ettore Mautone
Sabato 12 Giugno 2021, 23:49 - Ultimo agg. 13 Giugno, 18:59
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Sono oltre 115 mila in Campania le persone a cui somministrare i richiami con un vaccino «etero» rispetto alla prima dose già inoculata di Astra Zeneca: persone con meno di 60 anni il cui ciclo vaccinale va ora completato obbligatoriamente con Pfizer o Moderna in base alle nuove perentorie indicazioni del ministero della Salute. Solo per quelle con più di 60 anni è ammessa la prima e la seconda dose del farmaco anglosvedese. 

In percentuale le prime dosi Astra Zeneca somministrate agli under 60 sul totale, dal 20 maggio al 10 giugno, sono il 47 per cento in Campania su una media in Italia del 61 per cento.

Ma ci sono anche persone reclutate nei primi mesi del piano vaccinale, quando Vaxzevria, prodotto appunto da Astra Zeneca, aveva indicazioni opposte a quelle di oggi e i candidati erano pescati tra gli under 65 enni delle categorie prioritarie, insegnanti, forze dell’ordine e care viver. Nelle ultime settimane, quando invece la situazione si è capovolta, Vaxzevria è stato indicato, ma solo «preferenzialmente», agli over 60enni, e i più giovani sono stati reclutati soprattutto nei tanti «open-day Astra» promossi dalle Asl. 

Dopo lo stop di tre giorni alle inoculazioni con il farmaco anglo-svedese, deciso in via prudenziale da tutti i manager della Campania, da lunedì dunque si ricomincia a programmare i richiami Astra Zeneca ma con un diverso registro. In totale sono oltre 400 mila, da questa settimana e fino ad agosto, le seconde dosi programmate per chi, da 8 a 12 settimane prima, ha ricevuto in prima battuta Vaxzevria. Ma di questi solo una parte, circa 115 mila appunto, sono candidati a ricevere un richiamo con un farmaco diverso (Pfizer o Moderna). 

A Napoli 1 centro, su tutti coloro che devono ricevere la seconda dose Astrazeneca (77.200) gli over 60 sono l’89 per cento e dunque 8.492 sono candidati ad ricevere un farmaco diverso a mRna per chiudere il ciclo vaccinale. Più consistenti i numeri in provincia: a Napoli nord sono poco meno di 20 mila i richiami da fare a soggetti con meno di 60 anni reclutati tra gli insegnanti e negli Astra day e da dirottare su Pfizer a fronte degli 80 mila e più anziani i cui richiami sono invece confermati. A Napoli 3 si sfiorano le 15 mila seconde dosi agli under 60 su cui è scattato il semaforo rosso e 82 mila quelle programmate per gli anziani su cui si procede senza alcun cambio di farmaco. 

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Nelle stime dell’unità di crisi c’è lo slittamento di almeno 15 giorni della tabella di marcia verso l’immunità di gregge della Campania che potrebbe raggiungere un mese se la quantità di dosi Pfizer disponibili non sarà sufficiente visto che Moderna copre solo una piccola frazione delle necessità. Non solo, tra i fattori nuovi da considerare c’è che nella fascia degli over 60 le prime dosi di Astra da somministrare sono poche mentre per Pfizer già si parla di terze dosi per il personale sanitario e in prospettiva anche di quarte dosi ogni 6-9 mesi per tenere alta la guardia contro le nuove ondate di varianti. 

Infine c’è la variabile Johnson & Johnson che sfrutta una tecnologia simile a quella di Astra Zeneca e su cui permane l’indicazione, solo preferenziale, ad inocularlo a chi ha più di 60 anni ma che potrebbe rientrare sotto le stesse restrizioni di Astra. Un vaccino che, per la facilità di conservazione e di inoculazione (monodose) è distribuito in farmacia e qui destinato a una platea che va dai 18 agli 80 anni. Non solo, a Caserta, ma anche in altre Asl campane, sul vaccino di Janssen puntano per portare avanti la campagna vaccinale per gli stranieri temporaneamente presenti, senza fissa dimora e altre forme di marginalità che risulta difficile arruolare nel regime della doppia somministrazione. Uno scenario di confusione e disorientamento a cui già corrisponde il drastico calo delle prenotazioni sia nella fascia 60-79 anni sia in farmacia dove a Napoli in tre giorni si è passati da 656 punture giovedì a 297 venerdì ad appena 17 ieri. 

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