Sabatino De Blasio è il papà di Giovanni, un ragazzo autistico di Calvizzano che ha 22 anni. Ieri, nella giornata internazionale dedicata alla consapevolezza sull'autismo, ha trascorso tutto il suo tempo con il figlio. Insieme ai genitori di un'altra quindicina di giovani che hanno gli stessi problemi di Giovanni l'uomo sta mettendo su un'associazione. L'obiettivo è il Dopo di noi: ossia assicurare un futuro ai loro ragazzi. C'è già il logo e il dominio di un sito web e mancano solo gli ultimi dettagli fiscali. «Ci chiameremo Autismo sociale - dice papà Sabatino - abbiamo fissato l'appuntamento dal notaio per venerdì prossimo. Puntiamo ad avere in affidamento alcuni dei beni confiscati alla camorra. A Marano ci sono più di 120 immobili che versano in stato di completo abbandono. Anche l'ultimo bando dell'amministrazione è andato deserto. Potremmo accedere agli incentivi per le ristrutturazioni e dare ai nostri ragazzi un alloggio, un'opportunità per vivere da adulti e anche da anziani, quando noi non ci saremo più, guidati da personale sociosanitario, terapeuti e volontari».
Ma non solo. «Occorre garantire - continua papà Sabatino - una gita al mare, un'escursione, altre attività.
«Adesso Giovanni ha 22 anni - dice suo padre - e purtroppo mi sono reso conto che, diventati maggiorenni, questi ragazzi non esistono più. La Regione al massimo offre una stanza di pochi metri dove trascorrere la giornata. Gli autistici sono tanti. Serve altro, interventi strutturati negli anni. Oggi tutto cade sulle spalle delle famiglie». Che sarà di Giovanni quando i genitori non ci saranno più? È il rovello del papà di Giovanni. «In futuro non ci saremo più e nei centri si fa poca attività di socializzazione, si usano farmaci per calmare le reazioni eccessive che caratterizzano molti giovani». Insomma serve qualcosa di più. Ecco perché la strada dell'associazione. Per avere un luogo, un aiuto, strutturare attività e spazi coniugati al futuro.
«I fondi per la presa in carico di questi soggetti, anche se pochi e insufficienti - spiega De Blasio - vengono spesi male e non in prospettiva per il futuro. Noi genitori non siamo eterni, questo la Regione deve capirlo. Mio figlio deve crescere e diventare ora almeno parzialmente autonomo per non diventare un peso per il futuro. I ragazzi hanno bisogno di interventi multidisciplinari dalla nascita all'ultimo istante della loro vita. Servono percorsi sociali, sociosanitari e iter dedicati negli ospedali. Vuole un esempio? Mio figlio per la pulizia dei denti deve essere anestesizzato ed andare in ospedale, non da un comune dentista». Di esperienze e prospettive sul Dopo di noi si parlerà domani al Palazzo delle Arti a Napoli con i ragazzi del progetto Vado a vivere da solo con l'assessore alle politiche giovanili Chiara Marciani, Luca Trapanese alle Politiche sociali e Andrea Ferrigno coordinatore della Onlus A Ruota libera. E a Chiaiano, allo Sporting club San Francesco un evento su sport e autismo.