Auto blu al servizio di Alfonso Papa: archiviati quattro ufficiali della Finanza

Auto blu al servizio di Alfonso Papa: archiviati quattro ufficiali della Finanza
di Leandro Del Gaudio
Sabato 30 Dicembre 2017, 11:00
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Quattro ufficiali della Guardia di Finanza escono dall'inchiesta sull'auto di servizio messa a disposizione dell'ex parlamentare ed ex magistrato Alfonso Papa.

A distanza di quasi quattro anno dalla formale apertura delle indagini, arriva l'archiviazione per alcuni esponenti di vertice della gerarchia militare della Guardia di Finanza. è stato il gip del tribunale militare di Napoli, il magistrato Francesco Paolo Fasoli, a chiudere il caso in favore di ufficiali che hanno svolto incarichi di primo piano a Napoli fino a qualche anno fa, per altro raccogliendo consenso in seno alla gerarchia militare di appartenenza e agli stessi quadri dell'autorità giudiziaria del distretto napoletano. In sintesi, il gip del Tribunale dei minori ha archiviato la posizione di Giovanni Mainolfi, per almeno tre anni comandante provinciale della Finanza a Napoli, dove ha svolto un ruolo di garanzia e di coordinamento riconosciuto in modo unanime dentro e fuori i reparti delle fiamme gialle. Archiviazione anche per il generale Sandro Baldassari, fino a qualche anno fa, capo del nucleo di polizia tributaria, dopo una carriera al top dei reparti investigativi italiani. E non è tutto. Scatta il decreto di archiviazione anche per Fernando Capezzuto e Angelo Raucci, anch'essi in forza alle sezioni della finanza, che furono incaricati di svolgere un servizio - quello dell'assistenza logistica all'ex deputato Papa - secondo direttive che provenivano dall'alto.

Una svolta che nasce dopo una sorta di braccio di ferro, con il rimpallo del fascicolo da un ufficio all'altro. Come è noto, l'inchiesta sulle auto blu messe a disposizione dalla Finanza in favore di Alfonso Papa, conosce snodi differenti: Papa e la sua ex moglie, assieme ad altri imputati, vengono processati dinanzi al giudice ordinario, nel corso di un processo che si sta celebrando ancora in primo grado dinanzi alla prima sezione penale del Tribunale di Napoli. Diversa invece la posizione dei quattro tra ufficiali e sotto ufficiali che hanno scelto di essere giudicati con un rito alternativo. Sia il generale Mainolfi che il colonello Baldassari, ovviamente assieme a Capezzuto e Raucci, erano stati processati con il rito abbreviato, poi si erano rivolti in appello, dove i giudici si sono spogliati del fascicolo sostenendo che il caso doveva essere affrontato dal giudice militare. Ipotesi di peculato, si va dinanzi al gip di piazzetta Santa Maria degli Angeli, che decide di archiviare il caso, restituendo piena dignità ai quattro militari finiti per anni in una vicenda decisamente più ampia. Difesi dai penalisti Filippo Gargallo e Vincenzo Maiello (Mainolfi), Vincenzo Maria Siniscalchi (Baldassari), Ilaria Criscuolo e Domenico Ciruzzi (Capezzuto), Gabriele Amodio e Enrico Accinni (Raucci), i quattro finanzieri hanno evidenziato note e regolamenti interni, relazioni e segnalazioni, dalle quali è emerso il carattere di trasparenza del lavoro svolto, in relazione al tema del supporto logistico in favore di Papa. Resta aperto il filone principale, sempre per peculato, nel corso del quale l'ex parlamentare dovrà dimostrare la correttezza dell'uso delle auto blu e del personale avuto a disposizione per quasi dieci anni.
 
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