«Avvocati napoletani, eleggibili
anche dopo 2 mandati»

«Avvocati napoletani, eleggibili anche dopo 2 mandati»
di Viviana Lanza
Sabato 12 Gennaio 2019, 10:49
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Il professor Giovanni Verde, docente universitario e in passato al vertice del Csm, è l'autorevole giurista a cui il presidente dell'Ordine degli avvocati di Napoli, Maurizio Bianco, si è rivolto per provare a dirimere la questione della eleggibilità dei candidati che hanno svolto due mandati consecutivi, alla luce della pronuncia della Corte di Cassazione e dei recenti provvedimenti governativi. Il suo parere di giurista parte da una premessa che tiene conto del «clima incandescente dalla prossima tornata elettorale». Verde, quindi, analizza la sentenza della Suprema Corte e la situazione dei Consigli forensi negli ultimi anni, tra quelli che hanno agito di fatto, quelli che si sono rinnovati nel periodo 2014-2017 e quelli le cui elezioni sono state oggetto di impugnativa giurisdizionale con annullamento delle operazioni con sentenza passata in giudicato. E conclude per la eleggibilità dei candidati.

IL VIA LIBERA
«I consiglieri che hanno richiesto il parere - spiega - hanno cessato di svolgere funzioni di consigliere formalmente eletto nel dicembre 2013. Di conseguenza, nessuna rilevanza ostativa può attribuirsi alle funzioni consiliari espletate dopo tale data, in quanto nel periodo 2014-2017 sono state espletate di fatto e nel periodo 2017-2018, pure essendo state esercitate legittimamente e in virtù di regolare investitura, non sono computabili per legge ai fini del divieto». «In conclusione - sottolinea il giurista - sono trascorsi ben cinque anni da quando si è concluso il loro precedente mandato, così che nessun dubbio sussiste in ordine alla loro eleggibilità».

 

LA COMMISSIONE
Potrebbe essere nominata già al prossimo consiglio previsto per martedì, il giorno successivo alla chiusura dei termini per la presentazione delle candidature. A Napoli c'è grande fermento. Nel suo parere, il professor Verde affronta anche il tema dei poteri di verifica della Commissione elettorale, auspicando che si limitino alle situazioni in cui il soggetto non sia candidabile per difetto di legittimazione, quindi perché sospeso dalla professione o perché soggetto a una sanzione disciplinare più grave dell'avvertimento. La sua analisi è un invito alla moderazione. «La soluzione prospettata - spiega - è solo ragionevole, poggiando su dati testuali esiti. Tuttavia, è auspicabile perché nel clima di incertezza che si è determinato anche a causa di una disciplina tecnicamente assai approssimativa il partito migliore è quello di adoperare il potere di cui si è investiti con particolare prudenza e moderazione».

IL PRESIDENTE
«È nostra intenzione ristabilire un quadro chiaro, sotto il profilo giuridico, delle conseguenze che alla pronuncia si sono attribuite spesso senza tenere conto della peculiarità dei singoli fori, come Napoli, che non hanno votato nel 2014 e fino a ottobre 2017». È così che il presidente Bianco spiega la scelta di depositare il parere del professor Verde. «In diritto - sostiene - credo che la questione possa ritenersi chiarita. Resta il tema della opportunità di candidarsi, diverso dalla legittimità, che è rimesso al buon senso dei singoli candidati».

IL CHIARIMENTO
«Ritengo di essere candidabile e eleggibile alla luce della nota recente sentenza della Suprema Corte e del testo delle leggi elettorali vigenti, in quanto non ho effettuato due mandati di durata pari ad almeno due anni consecutivi rispetto alla odierna candidatura». Armando Rossi, ex presidente degli avvocati di Napoli, tiene a precisare la sua posizione dopo le voci circolate in questi giorni. Vuole sgomberare il campo dai dubbi e ripercorre la sua storia in Consiglio. «Venni eletto per la prima volta nell'anno 2010, il mandato ebbe la durata (dalla proclamazione del 2010 a quella successiva del 2012) oggettivamente inferiore ai due anni e come tale non può essere conteggiato per il cumulo dei due mandati come stabilito dalla legge». E conclude: «Ritengo di essere senza discussione il capolista più giovane tra tutti».
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