Avvocato e clochard, parte la gara di solidarietà a Napoli: pronto un alloggio

Avvocato e clochard, parte la gara di solidarietà a Napoli: pronto un alloggio
di Giuseppe Crimaldi
Domenica 10 Febbraio 2019, 09:30 - Ultimo agg. 15:07
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Un futuro per Ludovico. Sono bastate poche ore per far scattare una grande catena di solidarietà intorno all'avvocato clochard che da otto mesi vive in strada. Ha perso tutto, ma da ieri può contare su una prospettiva concreta. Un tetto e, si spera, anche una occupazione.

Ieri Il Mattino ha raccontato la drammatica odissea di un napoletano di 55 anni, laureato in legge, avvocato civilista, celibe, che dopo aver perso il lavoro si è ritrovato anche solo negli affetti. Dopo essere stato «sfrattato» di casa dalla seconda moglie del padre dopo la morte di quest'ultimo, aveva trovato ospitalità nel Casertano, a casa dell'unico fratello. Ma dopo qualche tempo anche quell'ultimo ricovero gli è venuto meno. E così, da luglio, non gli è rimasto altro da fare che sopravvivere di carità e piccole, quotidiane donazioni dei tanti che di lui si sono accorti. Da otto mesi in strada, nel cuore del Vomero: di notte si accampa in piazza Vanvitelli; e di giorno si allontana, quasi a non volersi far notare. Intorno a lui si è stretta la macchina dell'assistenza, di quegli angeli che fanno del volontariato una ragione di vita (in questo caso si tratta dei giovani della «Ronda del Cuore» e del «Centro pastorale Shekinà», che ha sede presso la parrocchia di San Gennaro ad Antignano).
 
Ieri, come tutte le mattine, Ludovico - nome di fantasia (conosciamo la sua reale identità ma, considerata la delicatezza del caso e per tutelare il diritto alla riservatezza, abbiamo deciso di chiamarlo così) - si è alzato all'alba, ha rimesso in ordine il luogo in cui dorme e si è allontanato da piazza Vanvitelli. Poi ha capito che qualcosa di nuovo era accaduto: quando in tanti hanno cominciato a fermarlo in strada. In poche ore la sua storia pubblicata anche sul sito de Il Mattino ha totalizzato migliaia di visualizzazioni, in serata il numero di contatti ha superato quota 70mila. «Intorno alle dieci - spiega il titolare dell'edicola all'esterno della Funicolare di Chiaia - è passato di qui, gli ho anche regalato la copia del giornale. Era stupito, non se lo aspettava». 

Per tutta la giornata decine e decine di avvocati, professionisti e gente comune si sono messi alla ricerca di Ludovico. Tra i primi a muoversi sono stati proprio gli avvocati. Una grande gara di generosità, che tra gli altri ha visto come protagonisti i neoeletti consiglieri dell'Ordine degli Avvocati di Napoli Ilaria Criscuolo, Roberto Fiore, Hilarry Sedu e Domenico Tafuri. Disponibili a offrire sostegno concreto al 55enne sono pure i colleghi di Torre Annunziata, con in testa i consiglieri dell'Ordine oplontino Gennaro Torrese e Michele Riggi. Da Bari, per conto del locale Ordine, si è fatto vivo anche l'avvocato Gianluca Minnini. Ed ecco i primi gesti concreti: domani mattina Ludovico - accompagnato da alcuni professionisti vomeresi - verrà accompagnato in un centro medico specialistico dove sarà sottoposto a un check up completo. Un'associazione che per il momento ha chiesto di non essere citata è pronta a mettergli a disposizione un piccolo appartamento in comodato d'uso per un anno. 

Ma per un caso che si avvia a soluzione, ecco prospettarsene di nuovi. La storia di Ludovico pare non essere l'unica, a dimostrazione del disagio e della sofferenza che molti professionisti stanno vivendo oggi. Sempre al Vomero vi sarebbero due «toghe» costrette a vivere ai limiti del tollerabile, e - a quanto pare - in strada. Il caso di Ludovico è servito a gettare un sasso nello stagno delle nuove povertà.
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