Babygang, la mamma di Arturo denuncia: «Chiuse le liste, vicenda dimenticata»

Babygang, la mamma di Arturo denuncia: «Chiuse le liste, vicenda dimenticata»
di Paola Marano
Giovedì 15 Febbraio 2018, 16:01 - Ultimo agg. 20:56
3 Minuti di Lettura

«Fino a prima della chiusura delle candidature la poltica sembrava avere grande interesse per le mie proposte, ora invece sembra nicchiare». Maria Luisa Iavarone, madre di Arturo, il diciassettenne accoltellato a dicembre in via Foria a Napoli da dei coetanei, punta il dito contro la politica in piena campagna elettorale. La docente, diventata negli ultimi mesi simbolo della lotta alla violenza tra minori, ha consegnato la sua accusa alla stampa in occasione di un incontro sul tema delle babaygang che si è svolto stamattina nell'istituto alberghiero Vittorio Veneto di Scampia, ribadendo la necessità di una coesione «con le istituzioni formative, le forze politiche e dell'ordine a rappresentare quello che va oltre un' urgenza, ma è un' emergenza reale che richiede domande fattive e progetti di sistema fatti con la scuola, la famiglia ma soprattutto con la politica». 
 



Sulla presunta volontà di scendere in campo in prima persona per la tornata elettorale del prossimo 4 marzo, la professoressa nega categoricamente di aver preso in considerazione l'idea: «Assolutamente no, non ho mai pensato che fosse il momento opportuno, perché Arturo ha bisogno di una madre presente in questo momento - ha affermato -  ma ha bisogno soprattutto della coesione e della responsabilità collettiva di tutti gli attori sociali, quindi la politica dovrà fare doverosamente la sua parte, come la dobbiamo fare noi genitori, educatori e insegnanti che tutti i giorni preveniamo il rischio anche attraverso piccole azioni quotidiane». Intanto le indagini per individuare i responsabili della violenza contro Arturo in via Foria una settimana prima di Natale procedono. Nei prossimi giorni potrebbe esserci un nuovo inicidente probatorio per identificare un secondo soggetto coinvolto. Già lunedì scorso il diciassettenne ha riconosciuto un coetaneo soprannominato "il Nano" come uno degli aggressori. «Tutti i giorni trascorsi sono giorni molto forti di impegni dal punto di vista degli inquirenti e della magistratura, che ci supportano maniera molto attenta e scrupolosa, siamo sentiti e accuditi quotidianamente - ha speigato la Iavarone - . Arturo ha svolto un incidente probatorio faticosissimo due giorni fa. È in corso un'indagine relativa all'individuazione del secondo responsabile, è probabile che ci sarà un nuovo incidente probatorio.
Tutto questo va sostenuto emotivamente e io naturalmente sono accanto a mio figlio. Questo secondo soggetto individuato era stato attenzionato dagli inquirenti fin da subito, e ha trovato anche il riscontro di Arturo e di altri soggetti. Io sono serena. Siamo veramente a un buon punto».

© RIPRODUZIONE RISERVATA