Baia, la mareggiata restituisce un capitello sommerso dopo 2mila anni

Baia, la mareggiata restituisce un capitello sommerso dopo 2mila anni
di Patrizia Capuano
Lunedì 3 Ottobre 2022, 09:45 - Ultimo agg. 10:13
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Le ultime mareggiate svelano un altro tesoro sui fondali di Baia: nelle Terme del Lacus, nel parco archeologico sommerso, è stato rinvenuto un capitello di una colonna in marmo. Recuperato, è stato avviato al restauro. Ne diffonde la notizia il Parco archeologico dei Campi Flegrei. «Un cambio di vento, una corrente autunnale un po' più intensa, una piccola mareggiata. Il fondale sabbioso di Baia non è mai uguale e nasconde infinite sorprese riporta un post sulla pagina Fb del Parco - In questi giorni è successo alle Terme del Lacus, con un capitello di pilastro in marmo. Un elemento non comune, che ben riflette la ricchezza decorativa di molti edifici di Baia in età imperiale». Fondamentale per il rinvenimento, il contributo di SuBaia Diving Center e di Ornella Girella, che il Parco ringrazia «per la segnalazione e il supporto con il recupero del capitello, già avviato al restauro».

Una scoperta apprezzata anche dal sindaco di Bacoli, Josi Gerardo Della Ragione. «È la magia di Bacoli. Dal fondale della Città Sommersa di Baia, la più grande del Mediterraneo, è emerso un capitello di pilastro in marmo commenta - Tra mosaici e colonne, sott'acqua. Basta una mareggiata, nella nostra terra, per scoprire nuovi tesori». L'elemento terminale della colonna in marmo bianco, era sui fondali antistanti Punta dell'Epitaffio. Protetto dalla sabbia per duemila anni, costituiva una parte decorativa di una residenza inabissata dell'antica Baiae: una città sommersa dai fenomeni del bradisismo e custodita sotto il livello del mare. La scoperta, resa possibile dalle correnti marine, ha restituito un reperto di gran valore storico-archeologico: la dettagliata decorazione attesta i fasti dell'epoca imperiale lungo la costa baiana. Dopo il rinvenimento, il Parco archeologico dei Campi Flegrei coordinato dal direttore Fabio Pagano ne ha organizzato il recupero attraverso un piccolo pallone di sollevamento.

Gli operatori hanno provveduto a mettere in sicurezza il capitello. Trasferito nel museo archeologico dei Campi Flegrei, l'elemento alto circa 25 centimetri su una base altrettanto lunga - è già oggetto di un'azione di restauro. Numerosi i tesori archeologici rinvenuti nell'area marina protetta: tra i più recenti mosaici, una colonna tortile in marmo, un frammento di lucerna decorato con simboli cristiani, una fontana semicircolare con un mosaico.

 

Intanto il tratto marino oggetto di indagine è riportato in una planimetria, realizzata da Naumacos Underwater Archaeology and Technology mentre l'attività di ricerca prosegue. Le indagini del Parco archeologico dei Campi Flegrei continuano in zona B, verso Pozzuoli, e in zona A nell'area circostante Punta dell'Epitaffio. E molteplici sono i percorsi per osservare l'antica Baiae: lo specchio d'acqua, esteso 77 ettari e suddiviso in tre zone, comprende diversi itinerari aperti al pubblico attraverso i diving e con operatori autorizzati. Seguendo ad esempio quello delle Colonne, tra gli ultimi definiti, si attraversa il Portus Julius costruito nel 37 a.C. da Mario Vipsanio Agrippa per volere di Ottaviano Augusto. 

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