Noemi, i due fratelli Del Re ​arrivano davanti al giudice. I pm: «Agguato di camorra, vanno processati»

Noemi, i due fratelli Del Re arrivano davanti al giudice. I pm: «Agguato di camorra, vanno processati»
Martedì 21 Gennaio 2020, 19:00 - Ultimo agg. 20:19
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Si terrà il prossimo 28 febbraio l'udienza preliminare relativa alla richiesta di rinvio a giudizio formulata dai sostituti procuratori antimafia Simona Rossi, Antonella Fratello e Gloria Sanseverino nei confronti dei fratelli Armando e Antonio Del Re, 29 e 19 anni, presunti responsabili dell'agguato di stampo camorristico in cui venne ferita la piccola Noemi.

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Armando è ritenuto dagli inquirenti l'esecutore materiale del raid mentre il fratello è accusato di avere avuto funzioni di supporto. Tra i reati contestati, in concorso e aggravati dalla finalità mafiosa, figurano il tentato omicidio e la ricettazione. Nell'agguato a colpi di pistola scattato il 3 maggio 2019 a Napoli, nei pressi di piazza Nazionale, rimasero feriti gravemente, alla gola, Salvatore Nurcaro, 32 anni, e la piccola Noemi, 5 anni il prossimo marzo, colpita, tra l'altro al polmone destro. La piccola rimase ricoverata per diverso tempo in pericolo di vita nell'ospedale Santobono della città.
 
 

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La richiesta di rinvio a giudizio nei confronti dei fratelli Del Re, formulata dalla Dda, risale allo scorso 14 gennaio. I due indagati sono stati arrestati lo scorso 10 maggio, nel corso di una operazione congiunta delle forze dell'ordine, coordinata dall'ufficio inquirente partenopeo diretto dal procuratore Giovanni Melillo. Armando venne fermato mentre era con la madre e la sorella, in provincia di Siena, mentre stava andando a trovare il padre detenuto. Antonio invece venne bloccato in provincia di Napoli, precisamente nella zona di Nola.
 
 

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Secondo la Procura Antimafia l'agguato venne organizzato e messo in pratica con l'obiettivo di favorire il traffico di stupefacenti gestito dal clan Formicola. L'obiettivo del raid in cui rischiò di essere uccisa Noemi, Salvatore Nurcaro, fu pedinato per giorni dai Del Re sia con un ciclomotore rubato, sia con una Fiat 500. Il 3 maggio Armando del Re entrò in azione con una pistola calibro 9X21: esplose numerosi colpi, in pieno giorno e in una zona densamente abitata della città, incurante della presenza di numerose persone.

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