Bambino travolto e ucciso a Napoli, l'urlo del papà: «Mio figlio ammazzato a tre anni, nessuno ha pagato»

Chiedono giustizia anche i familiari di Elvira Zibra, Giuseppe Iazzetta e Alessandra Navarra

I funerali del piccolo Christian Carezza
I funerali del piccolo Christian Carezza
di Melina Chiapparino
Martedì 20 Dicembre 2022, 11:05 - Ultimo agg. 14:10
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Un corteo nel giorno del suo compleanno per ricordare il piccolo Christian, travolto da un auto a Fuorigrotta. Ieri avrebbe compiuto quattro anni, il bimbo investito lo scorso 25 giugno, mentre si trovava sul marciapiede di via Ronchi dei Legionari, mano nella mano con la madre e il fratellino di 12 anni. Avrebbe dovuto festeggiare circondato dall'amore dei familiari, invece, quell'amore si è riversato in strada, ieri mattina, nella manifestazione organizzata dai genitori che hanno portato dei fiori e un regalo simbolico sul luogo dell'investimento, per chiedere giustizia. La vicenda di Christian attende ancora risvolti dal punto di vista giudiziario ed è stata la prima di una drammatica statistica a Napoli. Tra fine agosto e i primi di dicembre, in una arco temporale di quattro mesi, ci sono stati altri quattro pedoni che hanno perso la vita in seguito a investimenti stradali in città. L'ultima vittima, è stata Gennaro Rubinacci, l'82enne napoletano travolto il 5 dicembre da un centauro pirata in via Bakù, morto dopo tredici giorni di ricovero in Terapia Intensiva.

Per Christian e la sua famiglia, il 25 giugno, doveva essere una giornata da trascorrere al mare.

Il piccolo di tre anni si trovava sul marciapiede con la mamma e il fratellino in attesa di un parente che li portasse in spiaggia, per raggiungere il padre e il resto della famiglia. Tutto è accaduto in una manciata di secondi. Un auto Suzuki è uscita fuori strada, finendo sul marciapiede e schiacciando la madre del piccolo e Christian, entrambi trasportati in ospedale poco dopo l'impatto. Per il minore, il trauma è stato così violento da non lasciargli scampo, a differenza della donna che, quel giorno, si allontanò dall'ospedale San Paolo per raggiungere il figlioletto, ormai deceduto e trasportato nel reparto di Medicina legale del Policlinico federiciano. Il 51enne del quartiere, alla guida dell'auto, evitò il linciaggio della folla per la presenza della polizia municipale, con la sezione Infortunistica stradale e della polizia di Stato. La posizione dell'uomo, denunciato per omicidio stradale, è al vaglio dell'autorità giudiziaria. 

«Mio figlio non c'è più ma il suo assassino gira liberamente nel quartiere». Nelle parole di Ciro Carezza, padre del piccolo Christian, c'è tanta rabbia e frustrazione che, durante il corteo di ieri, sono diventate un vero e proprio appello. «Dopo la morte di mio figlio non è ancora accaduto nulla dal punto di vista giudiziario, chi l'ha investito vive e gira liberamente nel quartiere» spiega il padre del bimbo che ha chiesto aun interessamento dei magistrati affinchè l'investitore possa essere almeno allontanato dal quartiere, perché facciamo già molta fatica a convivere con il dolore che ha colpito la nostra famiglia». Per i genitori del bimbo, presenti al corteo insieme ai fratelli di Christian, Giovanni di 12 anni e Denise di 15 anni, il dolore più grande dopo la perdita del piccolo è «non avere risposte dalla giustizia che, in casi gravi come questo, dovrebbe procedere subito con pene esemplari». Negli ultimi mesi, i genitori del piccolo hanno fatto affiancare i figli da uno psicologo ma «nessuna istituzione» si è interessata per sostenere la famiglia dopo il grave lutto. 

«Siamo stati circondati da parenti, amici e cittadini del quartiere ma nessun rappresentante istituzionale ci sta aiutando, tranne Francesco Borrelli» ha sottolineato Ciro affiancato dal deputato che ha seguito il corteo. «Quel che certo è che la persona che ha perso il controllo della vettura, i cui motivi sono da accertarsi, ha ucciso il bimbo» ha dichiarato Borrelli auspicando «due conseguenze certe: che vada in galera e che stia lontano dalla famiglia della vittima, questo è il nostro appello ai magistrati, che devono tutelare le vittime». 

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A chiedere giustizia sono stati anche i familiari di Elvira Zibra, la 34enne travolta su via Caracciolo, di Giuseppe Iazzetta, il 62enne investito mortalmente in piazza Sannazaro e di Alessandra Navarra, la 62enne investita in via Piedigrotta. Nel caso di Gennaro Rubinacci, investito mortalmente da un 16enne senza patente alla guida di uno scooter c'è un elemento in più al vaglio delle indagini che ora sono per omicidio stradale. Il centauro, che darà sottoposto all'interrogatorio questa settimana, è fuggito via dopo l'impatto. 

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