Rione Sanità, la denuncia dei proprietari del bar Sisu: «Difficile portare avanti un’attività onesta qui»

Rione Sanità, la denuncia dei proprietari del bar Sisu: «Difficile portare avanti un’attività onesta qui»
Sabato 15 Ottobre 2022, 17:35
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«A maggio scorso abbiamo rilevato un bar storico nel cuore del rione Sanità, che abbiamo chiamato Sisu. Da allora subiamo continue intimidazioni e raid vandalici, con conseguenti danni economici e d’immagine. Abbiamo paura, ma non abbasseremo la testa»: così Dario, titolare del bar Sisu insieme alla moglie Assunta, dopo l’ennesima devastazione subita.

«Giovedì scorso ci hanno distrutto il muro accanto alla vetrina. Qualcuno si è preso la briga di staccare interi pezzi di marmo per lasciarli a terra. Non so quanto ci costerà il danno. Prima di questo episodio per due volte abbiamo trovato la serratura della saracinesca del bar riempita di colla, e la stessa cosa hanno fatto al nostro motorino. Neanche l’automobile è stata risparmiata, ritrovata con le ruote squarciate. Questi episodi sono stati denunciati alle forze dell’ordine, che stanno procedendo con le indagini, che speriamo si concludano presto. Questo bar rappresenta per noi un’occasione importante, frutto di anni di sacrifici, ma in queste condizioni diventa difficile portare avanti un’attività in maniera onesta. Per poter pagare gli stipendi ai nostri dipendenti, sono costretto a lavorare anche in un altro bar, con un contratto part time, ma nonostante le difficoltà, non abbasseremo mai la testa, chiediamo però un’attenzione maggiore da parte delle istituzioni che non devono lasciarci soli».

«Il grido di Dario e Assunta non deve restare inascoltato» ha commentato il consigliere regionale di Europa Verde, Francesco Emilio Borrelli, raccontando la storia sulla sua pagina Facebook. «Le istituzioni devono essere al fianco degli imprenditori onesti che resistono ai soprusi della criminalità. Chi fa impresa nella nostra città va sostenuto con ogni mezzo a disposizione. A questi lavoratori va garantita la sicurezza, con una maggiore presenza delle divise sulle nostre strade e l’installazione di più telecamere di videosorveglianza. Dario e Assunta sono un esempio da seguire e andrò personalmente al Sisu Bar per congratularmi con loro e dirgli che non sono soli, perché anche con un gesto semplice come bere un caffè possiamo dargli una mano».

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