Napoli. Bassolino pronto alla candidatura: «Sabato appuntamento al teatro Augusteo»

Napoli. Bassolino pronto alla candidatura: «Sabato appuntamento al teatro Augusteo»
Giovedì 10 Marzo 2016, 10:58 - Ultimo agg. 11 Marzo, 12:18
5 Minuti di Lettura

«Sabato ore 10,30 al teatro Augusteo ?# napoliriparte». L'appuntamento che annuncia a tutti Antonio Bassolino su Facebook, il giorno dopo la bocciatura del suo ricorso per l'esito delle primarie di centrosinistra che si sono svolte domenica scorsa a Napoli. Nelle ultime ore si è parlato di una discesa in campo di Bassolino con una lista civica ovvero il grande strappo, l'ultima spiaggia, l'addio al partito di una vita intera. Anche se sottotraccia, i rapporti con Roma sono frenetici.

VIDEO - Quando Bassolino disse al Mattino: «Pronto ad appoggiare il vincitore in caso di sconfitta»

Ma Bassolino per ora non scopre ancora le sue carte. Tempo per formalizzare l'eventuale frattura dal Pd ce n'è. «Quello di sabato sarà solo un incontro pubblico per fare il punto su quanto è accaduto da domenica» spiega.
«Ma anche un'occasione per contarci». Al momento, dunque, è presto parlare di una lista. Però, in 48 ore può accadere di tutto.

Martedì era stato nella Capitale per un incontro culturale. Ma non si sarebbe limitato a questo e a passare a salutare il nipotino. Danno per certo chiacchierate con diversi leader della sinistra del Pd. Il gioco non è solo napoletano, quindi, e se qualcuno dei big del Nazareno abbandonerà Matteo Renzi, Bassolino sarà molto tentato di affiancarsi. Il suo non sarebbe più solo un caso personale, ma entrerebbe in un progetto politico in linea con la sua storia, il suo stile, la sua formazione mentale.

È presto per parlarne, commentano e confermano a denti stretti i collaboratori, ma se deciderà lo farà da solo, come ha fatto con il «mi candido». Sono in tanti a spingerlo in questa direzione. Non solo sostenitori esterni e della società civile che si troverebbero a proprio a agio a non dover sostenere un Pd poco amato, ma anche esponenti del partito come le parlamentari Luisa Bossa e Michela Rostan (per fare due nomi che girano). Non sono decisioni che si prendono in pochi giorni, però. Così, Bassolino, vecchia scuola comunista, fa i propri calcoli con una minuzia maniacale. Con una lista civica si può realmente vincere o è solo uno sfizio? La seconda ipotesi all'ex-sindaco non servirebbe a nulla e non gli interessa.

In serata, durante la trasmissione «Otto e mezzo» Bassolino chiarisce ulteriormente la sua posizione. 
Antonio Bassolino non cede. Spiega a chiare lettere che sta preparando un nuovo ricorso sulle primarie, dopo la bocciatura del primo, ma soprattutto chiama a raccolta i suoi sostenitori alla convention di sabato mattina.
Non sarà quella la sede per l'eventuale annuncio di una corsa solitaria, con una lista civica come molti fan gli chiedono: Bassolino sta riflettendo seriamente su questa ipotesi ma non è mai stato uomo dalle scelte impulsive.

L'appuntamento servirà per ribadire la protesta sul caso-primarie, e per lanciare un preciso segnale politico: l'ex governatore non ha nessuna intenzione di ritirarsi senza combattere. «Sabato - dice- apro un percorso democratico di consultazione con la città. Reagire o no a un'arroganza insopportabile? Io dico sì. Vado avanti per chiederci insieme: abbiamo le forze per andare avanti e per vincere, anche senza il Pd? Io infatti mi candido per vincere, non per dare fastidio». Secondo Bassolino a Napoli «il Pd rischia il suicidio se non corregge l'atteggiamento di minimizzare fatti gravi. Questo modo di fare è un'offesa ai 30mila che hanno votato alle primarie, e un'offesa all'intera città di Napoli». «Sarà un'assemblea molto larga per continuare una battaglia di legalità. Faremo il punto della situazione, con chi mi ha sostenuto e con tanti napoletani sconcertati per come il Pd affronta la questione dei fatti seri e gravi verificatisi in sei seggi delle primarie», dice Bassolino che sta preparando un nuovo ricorso giudicando «illegittima» la decisione a lui contraria del comitato di garanzia. Ed è pronto a rivolgersi anche agli organi nazionali del Pd, «sperando non chiudano gli occhi come quelli locali».

La vincitrice delle primarie, Valeria Valente, gli porge ancora oggi un ramoscello d'ulivo: «Bassolino ha sempre detto che ha a cuore Napoli, io lo conosco e so che è vero, adesso lavoriamo insieme per costruire un'alternativa seria e credibile, nell'interesse esclusivo dei napoletani». Offerta respinta al mittente, almeno fin quando non sarà fugato lo spettro dei voti pilotati in alcuni seggi, dice l'europarlamentare Massimo Paolucci, tra i più vicini a Bassolino: «Tutti vogliamo lavorare assieme, ma se ci sono state delle irregolarità vanno esaminate e bisogna prendere una decisione».

L'ex governatore non ha dubbi: «Contro de Magistris io posso farcela, Valente no. E ha sbagliato a porsi come donna di corrente, non della città. Ha sbagliato anche il ministro Orlando, partecipando a tre incontri con lei e a una cena di finanziamento: uno stile istituzionale molto discutibile». Bassolino è determinato ad andare fino in fondo. Non ce l'ha con Renzi, ma con un «renzismo territoriale molto preoccupante». Sta davvero valutando la possibilità di scendere in campo con una lista civica, operazione politicamente rischiosa e finanziariamente molto impegnativa non avendo il partito alle spalle. Ma prima di compiere uno strappo irrevocabile con il Pd, di cui è stato uno dei fondatori, ci penserà a lungo.

Aspettando anzitutto il verdetto definitivo sulle primarie, anche se la decisione negativa sul ricorso-bis appare scontata: «Voglio vedere se mi respingono tutti i ricorsi. Presenterò ricorso anche al nazionale e voglio vedere se
anche loro, come hanno fatto a Napoli, chiuderanno gli occhi. Una cosa alla volta, passo dopo passo. Porrò il problema alla città, decideremo insieme».

© RIPRODUZIONE RISERVATA