Beni confiscati, l'appello di Frattasi: «Velocizzare la consegna dei beni confiscati ai clan»

Beni confiscati, l'appello di Frattasi: «Velocizzare la consegna dei beni confiscati ai clan»
Martedì 10 Dicembre 2019, 15:43
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Sono circa 17 mila i beni confiscati alla criminalità organizzata e riassegnati per uso sociale o per finalità economiche. Altri 16 mila circa (la cifra è in continuo aggiornamento) sono attualmente affidati all' Agenzia nazionale per l'amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati. Il dato è emerso nell'incontro con la stampa del direttore nazionale dell'Agenzia, Bruno Frattasi nella prefettura di Napoli dove sono si è svolta la Conferenza dei servizi per l'assegnazione di 746 beni sequestrati (per un valore complessivo di 50 milioni di euro) nelle province di Napoli, Caserta ed Avellino.

«Persiste - ha detto Frattasi, rispondendo alla domanda di un giornalista - il problema della vandalizzazione dei beni, per cui è necessario anticipare la progettualità sulla loro destinazione d'uso, ed è necessario cercare risorse per la loro rifunzionalizzazione».

Altro problema è quello delle imposte che gravano gli immobili assegnati per uso sociale ad associazioni e Fondazioni. Il sacerdote Don Luigi Merola, animatore della Fondazione «'A voce d' 'e creature» di Napoli, che si occupa di minori a rischio ed ha sede in un immobile sequestrato alla camorra, ha lanciato un appello per la sopravvivenza della Onlus dopo aver ricevuto la notifica di un'intimazione a pagare 70mila euro di Imu, un importo insostenibile. «Parleremo del problema al tavolo nazionale - ha detto il direttore dell' Agenzia nazionale per i beni sequestrati - ma il nostro compito è quello di gestire i beni sequestrati e di accompagnarli all' assegnazione ai territori. L' esenzione di tributi è compito del Comune, a cui non possiamo sostituirci».
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