«Noi, ragazze di Scampia diventiamo imprenditrici nel palazzo tolto ai clan»

«Noi, ragazze di Scampia diventiamo imprenditrici nel palazzo tolto ai clan»
di Giuliana Covella
Sabato 14 Maggio 2022, 10:00
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«Nel mio futuro? Un atelier da stilista, magari insieme alle mie compagne di viaggio». Angela Palumbo ha 21 anni, è di Scampìa ed è una delle giovanissime imprenditrici della sartoria sociale che nascerà in un bene confiscato alla camorra a Secondigliano. Un sogno realizzato grazie non solo alla tenacia di Angela e delle altre 14 ragazze che avevano abbandonato gli studi, ma soprattutto grazie al corso IeFP di operatore dell'abbigliamento erogato da Eitd srl, un percorso di formazione triennale che oggi, all'avvio del quarto anno, diventa impresa e lavoro per il territorio. Uno strumento innovativo, quello dei corsi IeFP, per la riqualificazione e l'occupazione di chi ha abbandonato gli studi ed è rimasto escluso dal mercato del lavoro. Lunedì, alle 10.30, al Centro Hurtado saranno presentati il quarto anno di studi, che permetterà alle ragazze di ottenere il diploma e l'impresa sociale che le vedrà protagoniste. Alla presentazione interverranno tra gli altri Armida Filippelli, assessore regionale alla formazione professionale, Chiara Marciani, assessore comunale al lavoro, Michele Raccuglia, responsabile Campania Calabria di Anpal, Simona Orefice, segreteria regionale Cisl, Roberto Sanseverino, direttore del corso IeFP, Paolo Lanzilli, amministratore unico Eitd e in videomessaggio il sindaco Gaetano Manfredi e il presidente del Consiglio comunale Enza Amato

L'abbandono degli studi, contesti familiari difficili e soprattutto l'etichetta di un quartiere che fanno fatica a scrollarsi di dosso. C'è tutto questo alla base del progetto che vedrà oggi trasformarsi in realtà il sogno di 15 ragazze nate nella periferia nord di Napoli. «A 16 anni lasciai la scuola - racconta Angela - frequentavo l'alberghiero, ma c'era una carenza di strutture per fare pratica e io volevo diventare chef. Poi ho avuto la fortuna, tramite la mia amica Fabiana, anche lei oggi studentessa del corso IeFP, di conoscere la nostra tutor Anna. Così ho imparato a cucire, disegnare e modellare i capi per diventare un'affermata stilista». Ma Angela, come gran parte delle allieve, viene da Scampìa, troppo spesso vittima di stereotipi: «Abbiamo un'etichetta cucita addosso. Ma il mio quartiere non è solo quello che si vede nelle fiction. Oltre alla moda, io sono appassionata di storia, matematica e letteratura e voglio continuare a studiare. Questo corso? Mi ha fatta crescere culturalmente e umanamente». E sull'impresa in rosa che nascerà: «è un grande passo per consentire a tutti di non vedere più il nostro territorio solo come Gomorra». Le fa eco Claudia Casaburi, 19 anni: «Anch'io sono di Scampìa, frequentavo il linguistico e a 14 anni ho abbandonato gli studi, poi gli assistenti sociali mi hanno proposto questo corso.

La mia passione era il liceo artistico e qui sono riuscita a coniugare la creazione con il disegno». Claudia ha già un'idea originale in cantiere: una collezione basata su uno studio di psicologia, «perché oltre all'arte - spiega - mi appassiona la psiche». E tra i sogni da realizzare anche un futuro da make-up artist, «ma per adesso la sartoria insieme alle mie amiche, perché sarà una bella svolta per Scampìa creare un'impresa di giovani donne in un bene confiscato alla camorra. Mai nessuno finora aveva messo in gioco le ragazze del nostro quartiere con un corso che integra scuola, passione e sociale». Entusiasta il direttore del corso Roberto Sanseverino: «Io sono stato fortunato, provenendo da una famiglia di professionisti. Perciò ho capito che bisognava restituire qualcosa ai luoghi in cui operavo con padre Valletti. Il problema del recupero scolastico si gioca con l'opportunità di un lavoro. In questi tre anni ci abbiamo messo l'anima con le ragazze. Addirittura con noi c'era un detenuto della messa alla prova, che le andava a prendere a casa se non venivano a lezione. Due anni fa le abbiamo anche portate in piazza San Pietro ed è stata un'emozione sentire le parole del Papa dal palco: «Saluto le giovani sarte di Scampìa». 

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La IeFP non è solo spazio destinato alla formazione ma un vero e proprio luogo della creatività. È in questo clima che trova terreno fertile la nascita del marchio Napolillegal®, prima linea di abbigliamento sportivo giovanile ideata e confezionata dai ragazzi che ne sono anche testimonial e comunicatori sui social. Eitd attraverso un suo spin off - Fondazione Città Nuova - si è impegnata a garantire il passaggio verso l'integrazione lavorativa delle giovani studentesse. L'occasione si è presentata grazie alla pubblicazione di un bando del Pon Metro Città di Napoli I quartieri dell'innovazione, al quale la Fondazione ha partecipato aggiudicandosi il finanziamento. Da qui l'inizio di una nuova esperienza: una start up innovativa come la sartoria sociale. 

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