Sconti benzina, a Napoli è falsa partenza: caos alle pompe, pochi abbassano i prezzi

Sconti benzina, a Napoli è falsa partenza: caos alle pompe, pochi abbassano i prezzi
di Gennaro Di Biase
Mercoledì 23 Marzo 2022, 00:02 - Ultimo agg. 16:43
4 Minuti di Lettura

Carburante: la lotteria degli sconti. Il calo-carburanti doveva partire il 22 marzo, ma pochi benzinai – solo 1 su 8 tra quelli monitorati dal Mattino – ieri, e almeno fino al primo pomeriggio, applicavano il calmiere dei prezzi previsto dal governo e già pubblicato in Gazzetta Ufficiale, dal titolo «Misure urgenti per contrastare gli effetti economici e umanitari della crisi ucraina» (un taglio delle accise di 25 centesimi per benzina e diesel a cui aggiungere l’Iva al 22%, per uno sconto al consumo di 30,5 centesimi). «Dalle aziende – spiegavano alle pompe – Non ci sono ancora arrivate istruzioni». Tempi tecnici, ma non solo. Una delle motivazioni principali del ritardo di applicazione dello sconto sta «nello smaltimento delle giacenze», ammette un benzinaio. Tanti distributori, infatti, temono perdite sul «carburante già acquistato a costo maggiorato nelle scorse settimane», anche se la procedura prevede un rimborso fiscale. Sugli smartphone di alcuni gestori, intorno alle 12, erano arrivati sms con i prezzi calmierati, ma da far entrare in vigore «dal 23/03/2022». Cioè oggi. 

Autisti del 118, tassisti e pendolari (tutti alle spese col self-service per abbassare i costi) ieri, a pranzo e nel pomeriggio, si guardavano intorno sconsolati nei distributori. Non sono mancate le discussioni. «Ma non era partito lo sconto?». «Dall’azienda non ci hanno ancora scritto nulla», la risposta un dipendente della Q8 in viale Colli Aminei. Il prezzo era fermo ai giorni scorsi: per il senza piombo servito «2,25 al litro» e «2.05» per il self. Sono state proprio le richieste dei clienti a spingere poi qualche benzinaio ad anticipare il calo-prezzi, avvenuto alla spicciolata. «L’sms ci diceva di far partire lo sconto dal 23 – spiega Francesco Di Vaio, titolare di Eni in via Pansini – Ma la dirigenza ci ha chiesto di abbassare da subito i costi, da ieri pomeriggio, per venire incontro ai clienti». 

Migliaia di napoletani, in ogni caso, nella prima parte di ieri hanno fatto benzina secondo i prezzi pre-sconto. «Dipendiamo dalla società – spiega alle 12.50 Antonio Russo, benzinaio in via De Amicis – le comunicazioni ci arrivano dalla società, e abbiamo l’ordine di comunicare le variazioni di prezzo al Mise. Non ci è ancora arrivato nulla. Come mai? Potrebbe esserci un tempo tecnico per esaurire le giacenze. Chi ha meno giacenze, in questo momento, è più fortunato rispetto a chi ne ha di più». Alla stessa ora, alla Esso di viale Colli Aminei è invece appena scattato il calmiere: «Dieci minuti fa mi ha chiamato il dirigente – racconta il gestore Nereo Pengue – dicendomi di abbassare i prezzi di 30,5 centesimi su tutti i carburanti.

Ecco, davanti a voi ci sono i primi clienti che pagano il diesel a 1.81 al litro e la benzina a 1.76. Quanto alle giacenze, se ne occuperà l’azienda stessa». Intanto, alla Energas poco più in là, il prezzo era rimasto a «2,05» euro al litro.  

Video

Benzinaio che vai, prezzo che trovi: ieri, in sintesi, è stata una giornata complessa ai distributori. Qualche ora in più di costi alti, per mettere in moto la macchina organizzativa e per smaltire eventuali giacenze acquistate a prezzo non calmierato. Gli sconti, oggi, dovrebbero essere attivi per tutti i benzinai. Alcuni di loro – come Pengue – sono dipendenti. Altri, invece, sono titolari dell’esercizio e acquistano il carburante di persona. «Con i nostri terminali siamo collegati alla Italiana Petroli e qualsiasi variazione di prezzo ci viene comunicata dalla compagnia da remoto – racconta, intorno alle 13, il titolare della Ip nei pressi del Cardarelli Mauro Di Vaio – Anche loro evidentemente stanno aspettando notizie. Ora bisogna capire come andrà a finire con le giacenze che abbiamo già nei serbatoi. Avendo un taglio di 25 centesimi, con 20mila litri e rotti già nelle cisterne, rischio di avere una perdita di 6 o 7mila euro. Sembra però che ci saranno dei rimborsi: dicono che li scaleranno dalle tasse o dagli f24. In giornata sapremo qualcosa». Infatti alle 15.23 arriva anche per Di Vaio la comunicazione di abbassare i prezzi. Altro effetto collaterale della crisi di guerra – e delle relative speculazioni internazionali – è l’aumento esponenziale dell’Ad blue, un additivo per i motori a diesel. I distributori sono pieni di cartelli che ne segnalano i costi: «Prima della guerra si pagava a 60 centesimi, oggi costa 1 euro e 80 centesimi – spiega Ciro Fiorentino, benzinaio – è uno dei prezzi più lievitati delle ultime settimane». 

© RIPRODUZIONE RISERVATA