Giuseppe Rega, il bidello napoletano che vive a 900 km da casa per lavorare: «Ma non sono un eroe»

«Riesco a scendere due volte l’anno, a Natale e in estate»

Giuseppe Rega, bidello di Palma Campania
Giuseppe Rega, bidello di Palma Campania
di Nunzia Marciano
Sabato 21 Gennaio 2023, 11:00 - Ultimo agg. 22 Gennaio, 09:03
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«Pendolare tra casa mia e qui sarebbe stato impossibile: a Cuneo, o meglio in provincia di Cuneo, io mi ci sono dovuto trasferire»: a raccontarlo è Giuseppe Rega, 30 anni residente a Palma Campania in provincia di Napoli ma da due anni domiciliato a Cuneo, Moretta per la precisione, a più di 900km da casa e di professione bidello. Esattamente come la protagonista della storia che ha fatto il giro del web tra testate locali e nazionali per poi essere messa in discussione: «Avevo pensato di fare il pendolare per l’inizio ma i costi sarebbero stati troppo alti», commenta Giuseppe che la sua di storia la racconta a malincuore: «Mi sono trasferito dopo aver ottenuto il lavoro presso la scuola: così ed è una vita sacrificata, pendolare sarebbe stato impossibile anche per il tempo». Ma la famiglia e soprattutto la compagna e la figlia di appena 4 anni di Giuseppe sono però rimasti nel comune di origine: «Riesco a scendere due volte l’anno, a Natale e in estate, qualche volta salgono loro, sia per i costi che per i tempi: è lontanissimo e la mia compagna cresce la piccola. Con il bus spendo intorno ai 30 euro ma ci vogliono 14h, con l’aereo si risparmia volando in settimana ma io lavoro e non posso. Il treno è caro sempre».

Giuseppe il bidello lo fa in una scuola per l’infanzia di Moretta, con turni dalle 7 alle alle 14.12 o dalle 11 alle 18.12.

E a proposito di costi, Giuseppe spiega di guadagnare circa 1.100€ al mese (quanto la famosa bidella) e di pagarne 450 di affitto - «In un piccolo appartamento trovato grazie alle persone che qui mi hanno aiutato» -, più 150 di spese, riuscendo a mandare qualcosa ai famigliari: «Non mi lamento, c’è un chi un lavoro nemmeno ce l’ha ma non sono di certo un eroe: come me ce ne sono tantissimi. Purtroppo capita anche che non ci paghino, come a noi succede da ottobre e sto andando avanti con dei risparmi ma fare sacrifici così è veramente pesante».

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Alla domanda sul perché abbia allora accettato, la risposta è semplice: «Per acquisire punteggio e trasferirmi un giorno vicino casa o almeno non così lontano come sono ora, con un lavoro stabile, cosa che non avevo nel mio comune dove avevo, invece, un lavoro durissimo e anche mal pagato». 

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