Bimbo annegato in piscina a Varcaturo, si indaga per omicidio colposo. Verifiche sulle norme di sicurezza

Bimbo annegato in piscina a Varcaturo, si indaga per omicidio colposo. Verifiche sulle norme di sicurezza
di Genanro Del Giudice
Lunedì 25 Maggio 2020, 10:05
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Due passi ed è finito in acqua, senza avere nemmeno il tempo di pronunciare il nome della sorella. Tanto è bastato ad Anthony Ciotola, 4 anni compiuti lo scorso sette maggio, per annegare. Due passi, mezzo metro, è la distanza che separa la stanza da letto al piano terra dalla piscina a raso della villetta della famiglia Ciotola. Giusto lo spazio del cordolo dal quale il bambino di quattro anni sabato pomeriggio è caduto finendo in acqua. Spazi e distanze subito balzate agli occhi dei carabinieri che dopo la tragedia hanno sigillato quella piscina di sei metri per due e profonda poco più di un metro mettendola sotto sequestro.

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Le indagini sono coordinate dal pubblico ministero della Procura della Repubblica di Napoli Vincenzo Calvagno D'Achille: si va verso l'apertura di un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti. Al vaglio ci sono eventuali responsabilità da parte dei genitori e soprattutto di Rachele, 22 anni, la sorella di Anthony, l'unica presente nella villetta a due livelli di via Ripuaria al momento della tragedia. I carabinieri della compagnia di Giugliano sono al lavoro per ricostruire ogni minuto di quell'arco temporale tra le 13 e le 14.30 di sabato. E soprattutto verificare la sussistenza di eventuali negligenze, nel rispetto dell'immane dolore che ha travolto la famiglia Ciotola, da parte della sorella e dei genitori. Dov'era la ragazza quando il fratellino è caduto in acqua? C'è stata una consegna del minore dai genitori alla figlia? 

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Le indagini dovranno fare luce anche sulle modalità di costruzione di quella piscina, sui permessi e sul rispetto dei requisiti di sicurezza previsti per questa tipologia di impianti. La piscina, infatti, è stata incastonata in uno spazio ricavato la parete esterna della stanza da letto e un muro che divide la proprietà dei Ciotola con un'altra abitazione, dove l'unico spazio calpestabile su tre lati è il bordo vasca, probabilmente realizzata in un secondo momento. Un ulteriore aiuto alle indagini arriverà dall'autopsia sulla salma del bambino prevista tra domani e dopodomani presso il centro di medicina legale del Secondo Policlinico di Napoli che servirà a stabilire con esattezza tempi e modalità che hanno portato al decesso, arrivato dopo diversi tentativi di rianimazione da parte di alcuni vicini di casa richiamati dalle urla di disperazione della sorella, che dopo aver trovato il fratellino riverso nell'acqua, ha chiesto aiuto tra urla e lacrime.

Attimi di tensione all'arrivo dei genitori prima della disperata corsa verso l'ospedale Santa Maria delle Grazie di Pozzuoli dove poco dopo le 15.30 è stato constatato il decesso nonostante i numerosi tentativi di rianimazione da parte di medici e infermieri. Intanto sono nettamente migliorate le condizioni di Antonio Ciotola, il papà del piccolo coinvolto in un grave incidente stradale nelle ore successive alla tragedia: l'uomo dopo il decesso del figlio era tornato a casa per prendere degli indumenti da utilizzare per la vestizione della piccola salma ma durante il tragitto si era ribaltato con l'auto. Nella notte di domenica è stata sciolta la prognosi ed ora è in via di dimissione dall'ospedale.
 
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