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La madre del bimbo però promette ancora battaglia: «Non mi fermo - dichiara - voglio che la scuola che lo ha emarginato chiuda, così come tutte le scuole che emarginano i bimbi disabili.
Dobbiamo fermare chi non rispetta i problemi e la sensibilità del prossimo». La donna fa sapere di volersi appellare all'articolo 3 della Costituzione Italiana e alla Convenzione Onu e chiede che «il Parlamento si attivi per creare leggi ad hoc. I nostri figli sono esseri umani e l'emarginazione e la discriminazione fanno male quanto la stessa disabilità, se non peggio. Io non mi fermo, bisogna cambiare la storia», conclude.