Campania, ancora ritardi per le borse di studio: universitari in attesa dal 2015

Campania, ancora ritardi per le borse di studio: universitari in attesa dal 2015
di Paola Marano
Venerdì 20 Dicembre 2019, 12:40 - Ultimo agg. 12:46
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C’è chi aspetta ancora di ricevere l’erogazione delle borse di studio che sarebbero dovute arrivare nel lontano 2015 per garantire il proprio diritto all’istruzione. Ancora ritardi e disguidi nell’erogazione dei fondi destinati agli studenti campani risutalti beneficiari del contributo finanziario per sostenere sostenere le spese universitarie. A denunciarlo sono i diretti interessati, che al termine di un altro anno hanno deciso di rimettere l’argomento sul tavolo dell’Adisurc, azienda per il diritto allo studio, ente strumentale della Regione Campania.
 
«Io per mantenermi qui a Napoli devo pagare l’affitto mensilmente - spiega Feliciana Sibilano, studentessa pugliese iscritta al secondo anno di magistrale all’Orientale, idonea al contributo perché fuori sede, a cui spetta una borsa che puntualmente arriva in ritardo». Feliciana descrive uno scenario da cane che si morde la coda. «Se non ho i soldi per saldare il fitto devo lavorare mentre studio – continua - e quindi rallentare il percorso, rischiando paradossalmente di andare fuori corso e pagare più tasse per concludere il ciclo di studi».
 


Un ingolfamento delle pratiche che, secondo quanto spiegano dall'Adisurc, dipenderebbe da un combinato disposto di più fattori. A partire dalla giovane età dell’azienda deputata alla azienda del diritto allo studio, attiva solo dal 1 gennaio 2018, che con la legge regionale numero 12 del 2016 ha accorpato sotto la sua amministrazione tutte le Adisu delle singole università campane. Una motivazione, dunque, è da rintracciare nella difficoltà di trasmissione dei dati pregressi dai singoli atenei all’azienda regionale. Si aggiunga poi che la maggior parte delle risorse (70 milioni dal 2015 al 2020) deriva dal Fondo sociale Europeo Por Campania, per le quali i tempi di rendicontazione sono molto più estesi rispetto a fondi ordinari. A incidere ancor di più sui tempi l’approvazione del bilancio e delle variazioni di bilancio di un ente strumentale della Regione Campania come l’Adisurc, che richiede 90 giorni. E ultima, ma non meno importante, la mancanza di personale amministrativo a fronte di una platea di studenti universitari beneficiari che allarga sempre di più il raggio: basti pensare infatti che se prima erano assegnatari solo gli aventi diritti, ora tutti i partecipanti al bando risultati idonei possono godere del sostegno economico. Solanto nel 2019 i beneficiari sono 25mila, su 36mila partecipanti, per un investimento di 56 milioni di euro spalmati su tutte le annualità dal 2015 in poi.

«La settimana scorsa leggevo le dichiarazioni di Luigi Iovino, un parlamentare del M5s  molto giovane che forse non ha memoria storica, annunciare il raddoppio dei fondi per le borse di studio con lo stanziamento di 31 milioni di euro», evidenzia Domenico Apicella, presidente Adirsurc, che non la tocca piano. «Se solo in Campania abbiamo investito 56 milioni vuol dire che quei soldi non basterebbero neanche a coprire il fabbisogno della nostra regione. Prima di parlare le persone dovrebbero attivare il cervello».

Il presidente dell’ente cerca di gettare acqua sul fuoco rispetto alle rimostranze degli studenti, rimarcando che «le difficoltà e gli sforzi enormi  devono essere tenute nella dovuta considerazione dalla platea studentesca. Speriamo di poter procedere  prima dell'estate far partire i concorsi per integrare risorse nella pianta organica del personale». E sui tempi di attesa per l’erogazione del contributo mantiene cautela : «entro il mese di aprile, con prudenza, riceveranno la prima tranche e nel frattempo chiudiamo lo scorrimento di graduatoria. Dovranno aspettare ma avranno tutto ciò che gli spetta».
 



 

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