BOSCOREALE - Accuse sostanzialmente confermate, ma con qualche piccolo sconto di pena. La seconda sezione della Corte d'Appello di Napoli ha condannato 11 tra pusher, vedette e gestori di una piazza di spaccio interna al Piano Napoli, il quartiere di edilizia popolare che sorge nel Comune di Boscoreale al confine con Torre Annunziata.
Una vera e propria organizzazione, secondo l'Antimafia, dotata di armi e che utilizzava anche i minorenni per compiere gli affari illeciti. Quasi un secolo e mezzo di carcere per gli 11 imputati, tra i quali il collaboratore di giustizia Francesco Albano (5 anni di reclusione).
A capo dell'organizzazione c'era una donna: Eva Costa, condannata a 16 anni, ma le pene più pesanti sono state per Alfonso Bevilacqua e Rosario Pacifico condannati a 17 anni e mezzo; 16 anni e mezzo per Gennaro Colantuono e Salvatore Andreassi; 14 e mezzo per Vincenzo Romano e Carmine Esposito; 10 anni per Sabato Ambrosio; 8 anni e mezzo per Giovanni Cirillo e Carmine Zavota; infine, 5 anni per il collaboratore di giustizia Francesco Albano.
Il collegio difensivo – composto tra gli altri dagli avvocati Anna Fusco, Salvatore Irlando e Danilo Di Maio – ha annunciato ricorso in Cassazione. In abbreviato, infatti, i capozona del Piano Napoli, ovvero Franco Casillo e Carlo Padovani, sono stati condannati «solo» a 10 anni.
Boscoreale. «Fecero spacciare minorenni», condanne pesanti anche in Appello
di Dario Sautto
Venerdì 9 Ottobre 2015, 18:45
- Ultimo agg.
10 Ottobre, 10:37
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