Boss scarcerati: Cutolo resta in carcere, il magistrato di Reggio Emilia rigetta la richiesta

Boss scarcerati: Cutolo resta in carcere, il magistrato di Reggio Emilia rigetta la richiesta
Martedì 12 Maggio 2020, 15:54 - Ultimo agg. 23:30
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Raffaele Cutolo resta in carcere. Il magistrato di Sorveglianza di Reggio Emilia, apprende l'Ansa, ha infatti rigettato l'istanza di sospensione di esecuzione della pena con applicazione provvisoria della detenzione domiciliare, avanzata per motivi di salute dalla difesa del fondatore della Nuova Camorra Organizzata, detenuto al 41 bis nel carcere di Parma.

L'istanza era stata presentata nell'ambito dell'emergenza Covid-19. Il boss della camorra, a gennaio, era stato trasferito per un periodo dal carcere all'ospedale, in modo da garantire le migliori terapie per il capo della Nco, da 25 anni in regime di carcere duro e alle prese con problemi respiratori. 
 


«Rispetto i provvedimenti del magistrato, soprattutto quando non li condivido. Li rispetto ancora di più quando, come in questo caso, non li condivido affatto». Così il penalista avellinese, Gaetano Aufiero, difensore di Cutolo, annuncia che impugnerà la decisione del giudice di sorveglianza.

Sulla scia delle disposizioni del Dap del 21 aprile scorso ai direttori delle carceri di segnalare al magistrato di sorveglianza, nell'ambito della emergenza Covid-19, detenuti ultrasettantenni e con gravi patologie in corso, Aufiero aveva presentato l'istanza sulla base dei gravi problemi di salute di Cutolo, «non compatibili con il regime carcerario». «Leggendo il provvedimento - spiega il penalista - vengono confermate le gravi patologie polmonari di cui soffre Cutolo. In nome della Costituzione e della civiltà del sistema giudiziario e penale italiano, mi opporrò per impedire che Cutolo vada ad arricchire la folta schiera dei detenuti condannati anche alla morte in carcere. La pena va espiata ma, come è scritto nell'articolo 27 della Costituzione, non può essere disumana». 

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